A bocce ferme, cioè: da quando sono state presentate le liste, si può, per quello che vale, ovvero: niente, iniziare a valutare le forze in campo. Intanto, esse sono lievitate.
A ritroso nel tempo
Senza andare troppo indietro, nel 2014 Mario Oliverio, che vinse col 61,41 % su Wanda Ferro, che prese il 23, 58 %, si presentò con 7 liste contro le 3 della sconfitta; ma c’erano 5 candidati alla presidenza. Nelle elezioni successive a Oliverio, nel 2020, subentrò Jole Santelli, che mori il 15 ottobre 2020, sostituita dal vice Nino Spirlì che questa vola non si candida. Comunque la Santelli, che prese il 56,29 %, si presentò con 8 liste contro le 4 di Amalia Bruni, che ottenne il 21,68 % dei consensi, e contro il terzo classificato Luigi De Magistris che si avviò alla partenza con 6 liste e 16,1 % di voti. In quella competizione c’era anche, come candidato, Carlo Tansi che oggi non si candida in nessun schieramento.
In pista tre candidati
Normalizzata la situazione con Roberto Occhiuto, che s’è dimesso nel giugno scorso, sembrava, almeno a sentire i rumors dei social, che il suo avversario, che poi è stato ed è l’ex grillino Pasquale Tridico, potesse contare su più liste rispetto al competitore. Nei giorni successivi, calata la polvere, sbollite le varie velleità, sono rimasti in pista tre candidati (Roberto Occhiuto, Pasquale Tridico e Francesco Toscano) e 15 liste in tutto. Occhiuto ha confermato quelle dell’ultima volta, Tridico ne ha 6 e Toscano una. Vero è che la destra-centro, ascoltando i boatos provenienti da più parti, forse s’è impaurita e ha chiamato il soccorso rosso, anzi nero, perché nel frattempo Salvini ha fatto shopping a destra.
I vicini “pitorri”
Poi nell’arengo destra-centro è comparso Cateno De Luca, sindaco di Taormina, già sindaco di Messina, e leader del partito nazionale “Sud chiama Nord”. Una nota folcloristica si dirà, ma che da noi non manca mai. I dirimpettai siciliani amano i calabresi e sono pronti a svenarsi per i vicini “pitorri”. Ricordate il medico Mimmo Scilipoti della provincia di Messina che promise che avrebbe aperto cinque sue segreterie particolari nei cinque capoluoghi calabresi? La gente ancora attende ansiosa e speranzosa.