“Signore e signori, ecco a voi il Partito Democratico”. Esordisce così Francesco Cannizzaro, coordinatore regionale di Forza Italia Calabria, in un duro attacco rivolto al Pd, accusato di usare toni estremisti e violenti nei confronti degli avversari politici.
Nel mirino, l’episodio avvenuto a Viterbo, dove alcuni giovani dem avrebbero insultato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Un comportamento che Cannizzaro definisce “violento ed estremista” e che collega direttamente a un clima d’odio politico alimentato anche in Calabria.
Difesa di Occhiuto e rivendicazione dei risultati sanitari
Al centro del comunicato anche la difesa del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, finito sotto attacco da parte dei dem calabresi. Cannizzaro respinge le critiche e rilancia: “Qual è la colpa di Occhiuto? Aver rivendicato, numeri alla mano, un miglioramento storico nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), con un +41 punti nel 2023, il più alto incremento d’Italia”.
“Risultati – aggiunge – che hanno permesso alla Calabria di uscire dall’ultima posizione in cui proprio il Pd l’aveva lasciata”.
Accuse al Pd: “Parlano tanto, ma hanno fatto solo danni”
Cannizzaro critica duramente l’operato del Partito Democratico in Calabria negli ultimi anni, accusandolo di aver abbandonato la sanità, di non aver prodotto risultati concreti e di aver scelto la via dell’opposizione urlata e sterile.
“Si limitano a infangare quotidianamente la nostra Regione”, afferma, “senza proposte, senza idee, solo per tentare di rimanere a galla in questa campagna elettorale”.
Il caso Cotticelli e la “memoria selettiva” dei Dem
Cannizzaro non risparmia un affondo sulla gestione sanitaria pre-Occhiuto, ricordando il caso di Saverio Cotticelli, ex commissario alla sanità nominato dal governo Conte con l’avallo dei 5 Stelle. “Una nomina disastrosa”, ricorda, che avrebbe fatto della Calabria “lo zimbello d’Italia”.
Secondo il coordinatore forzista, il Pd oggi parla di commissariamento, ma dimentica (o fa finta di dimenticare) la “gestione fallimentare” di quegli anni.
La polemica su Donatella Di Cesare: “Silenzio inquietante”
Nella parte finale della nota, il coordinatore calabrese di Forza Italia chiama in causa anche il candidato del centrosinistra Pasquale Tridico, criticando la presenza al suo fianco della filosofa Donatella Di Cesare.
Secondo Cannizzaro, le posizioni pubbliche della docente – tra cui l’elogio delle Brigate Rosse e una presunta vicinanza a tesi filoputiniane – starebbero generando imbarazzo nel centrosinistra, ma senza alcuna presa di posizione ufficiale da parte del Pd.
“Naturalmente – ironizza – il Pd, proprio perché democratico, ha perso la lingua anche in questo caso”.
Stoccata finale: “Noi firmiamo le note, loro no”
Cannizzaro conclude con un attacco diretto anche sul piano della trasparenza politica: “Forza Italia, a differenza del Pd, ha un coordinatore regionale che le note stampa le firma, con nome e cognome”.