Il caos che ha investito il Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco” lo scorso 16 agosto non è passato inosservato alla politica locale. A prendere posizione è stato il consigliere comunale di Catanzaro, Antonio Barberio, che ha commentato la situazione in una nota ufficiale. Barberio ha riconosciuto il lavoro del commissario straordinario, dottoressa Simona Carbone, definendo il suo operato “encomiabile” per essersi esposta pubblicamente a difesa del personale e per essere intervenuta personalmente al nosocomio cittadino. Tuttavia, il consigliere ha voluto andare oltre, sottolineando come le problematiche emerse non possano essere derubricate unicamente a un picco di accessi in un giorno di festa.
Le domande di Barberio sulla “mala gestio”
Secondo quanto dichiarato dal consigliere Barberio, la stessa dottoressa Carbone, nella sua nota, ha parlato di “criticità organizzative impreviste ed isolate”. Per questo motivo, il consigliere chiede chiarezza sui presunti responsabili della “mala gestio”. Fuori da ogni strumentalizzazione e polemica politica, ha aggiunto, è indispensabile chiarire chi ha provocato le criticità. “Per esempio, era presente il direttore di struttura e/o di dipartimento o, qualora in ferie, il suo sostituto?”, ha chiesto il consigliere. “Erano presenti tutti i dirigenti medici di turno? Era stata adeguatamente pianificata la turnazione del personale sanitario (in numero congruo per gestire il prevedibile aumento di accessi)? Era stata rispettata tale pianificazione?”, sono state le domande che, sempre a detta di Barberio, meritano una risposta. Il consigliere ha concluso la sua nota affermando che i cittadini sono “stanchi di subire ingiustizie a causa di mala gestio provocata da figure che occupano ruoli organizzativi senza possedere i requisiti di adeguatezza ma solo perché nominati per dinamiche che nulla hanno a che vedere con la meritocrazia”. Se non verranno presi i “dovuti provvedimenti” nei confronti di chi ha sbagliato, Barberio ha annunciato che procederà con un “formale accesso agli atti al fine di chiarire cosa è realmente successo in quel drammatico 16 agosto”.