La Calabria affronta una delle crisi idriche più gravi degli ultimi decenni, con disagi che colpiscono cittadini, settore turistico e perfino gli ospedali. Al centro delle accuse la mancata chiarezza nella divisione delle competenze tra Arrical e Sorical, enti chiamati a gestire il servizio idrico ma accusati di inefficienza. Secondo Filomena Greco, commissaria di Italia Viva e candidata alla circoscrizione nord Calabria, la situazione è il frutto di anni di ritardi e scelte sbagliate, aggravati dal mancato utilizzo dei fondi PNRR destinati al rifacimento delle condotte ormai obsolete.
Turismo e sanità tra i settori più colpiti
L’emergenza si fa particolarmente critica nell’Alto Tirreno Cosentino, dove la popolazione passa da 25mila abitanti in inverno a oltre 400mila presenze estive. Villaggi turistici e strutture ricettive si trovano in ginocchio per la mancanza di acqua potabile. Anche la sanità risente pesantemente della crisi: l’ospedale di Scalea, che dovrebbe servire diversi comuni, si trova in condizioni difficili, con gravi ripercussioni sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini.
La denuncia di Filomena Greco
“Si parla di miliardi di euro e di grandi investimenti che restano solo annunci – ha dichiarato Greco – mentre la Calabria continua a vivere come un Paese del terzo mondo. Invece di vedere il tanto promesso cambiamento, i cittadini e i turisti affrontano carenze fondamentali come la mancanza di acqua potabile e di servizi essenziali”.
La richiesta: piano straordinario per le infrastrutture idriche
Per la dirigente di Italia Viva serve un intervento immediato: “È necessario un piano straordinario per il rifacimento delle infrastrutture idriche, una gestione più efficiente delle risorse e un utilizzo reale dei fondi PNRR. La Calabria non può restare un esempio di inefficienza e abbandono. Chiediamo misure urgenti per garantire un futuro dignitoso alla nostra regione”.