27 Settembre 2025
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Emergenza Idrica in Calabria: la Fillea Cgil non fa sconti a nessuno e denuncia “il fallimento della politica”

Il sindacato chiede ai candidati regionali “un Piano idrico serio e l'immediato completamento delle dighe incompiute”

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La Calabria sta vivendo giorni di crisi idrica acuta, con disagi gravissimi che colpiscono migliaia di famiglie e penalizzano le attività produttive. Le recenti alte temperature e, soprattutto, la cronica inefficienza della rete idrica e l’assenza di politiche strutturali a lungo termine, rendono evidente quello che la FILLEA CGIL Calabria definisce “un fallimento della politica nella gestione di una risorsa vitale come l’acqua”.

L’acqua fuori dalla campagna elettorale

Ciò che preoccupa maggiormente il sindacato è che, nel pieno della campagna elettorale per le regionali, il tema dell’acqua sembra essere ignorato. “Nessuno dei candidati alla presidenza della Regione sembri voler affrontare seriamente questo tema. L’acqua non può restare fuori dai programmi e dalle priorità politiche: è una questione di civiltà, di giustizia sociale e di sviluppo”, afferma Simone Celebre, segretario generale Fillea Cgil Calabria.

La priorità assoluta: sbloccare le dighe incompiute

La FILLEA CGIL ribadisce con forza la sua proposta storica: “la messa in funzione delle dighe incompiute della regione deve diventare una priorità assoluta. Il sindacato cita, in particolare, opere come la Diga dell’Esaro e quella del Re Sole (Cosenza), la Diga del Melito (Catanzarese) e la Diga del Metrano (Reggio Calabria)”.

Sviluppo sostenibile e posti di lavoro

L’appello non riguarda solo la risposta all’emergenza climatica, ma anche una grande opportunità di sviluppo sostenibile e di lavoro. “Completare queste infrastrutture significherebbe creare migliaia di posti di lavoro nel settore delle costruzioni, rilanciare l’economia dei territori interni e garantire finalmente autonomia idrica a una regione troppo spesso costretta a rincorrere soluzioni tampone”, sottolinea Celebre. Alla nuova legislatura regionale, la CGIL chiede un netto cambio di passo. Non sono più tollerabili le “cattedrali nel deserto”; le dighe devono trasformarsi in opere strategiche per affrontare il futuro. Il sindacato esorta i candidati “a governare la Calabria a dimostrare, con i fatti, di voler costruire soluzioni concrete, e non meri slogan”.

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