Venti di guerra su Palazzo “Luigi Razza”. Il “vizietto” i politici locali non lo perdono mai. Purtroppo, la si vuole buttare in “caciara”. Lo si è fatto in passato con gli ex sindaci Maria Limardo ed Elio Costa. La prima è stata fatta fuori non ricandidandola alle Comunali, mentre il secondo è stato “azzoppato” e costretto a tirarsi fuori perché la maggioranza dei suoi consiglieri l’ha abbandonato prima della scadenza della legislatura.
Romeo fa il pompiere, ma le fiamme salgono
Forse si sta tentando di fare la stessa cosa con l’attuale inquilino di Palazzo “Luigi Razza”, che sta cercando – vestendosi di santa pazienza e umiltà – di fare il pompiere per spegnere una “fiammella” che potrebbe diventare un “rogo” capace di provocare una catastrofe politica inimmaginabile. I presupposti ci sono tutti, perché i “ribelli” arrivano dalla stessa lista messa in campo dal primo cittadino.
Leadership popolare contro trame di potere
Il sindaco sa come difendersi e proteggere la sua leadership, che viene dal basso, voluta e certificata dal voto popolare e non imposta dalle segreterie di partito. Semmai sono stati i partiti di centrosinistra ad accodarsi al suo progetto politico, rivelatosi vincente rispetto a quello proposto dalla coalizione di centrodestra. I “ribelli”, che stanno cercando di destabilizzare il gruppo di maggioranza, hanno un solo obiettivo: agguantare maggiori fette di potere per “comandare” un po’ di più.
Clientele, potere e favori: il solito copione
Le clientele si alimentano con il potere. Più si conta e più si ha la possibilità di fare favori. Naturalmente leciti. Nessuna insinuazione. Al di là delle schermaglie di questi ultimi giorni, il sindaco Romeo ha cominciato a liberarsi le mani da possibili condizionamenti o ricatti. La nomina del suo uomo di fiducia rappresenta uno spartiacque. I partiti che lo sostengono sono avvertiti. Se qualcuno, dai piani più o meno alti, pensasse di allungare la gamba per fare lo sgambetto a questa Amministrazione, potrebbe avere una brutta sorpresa.
San Vincenzo e i Progressisti smemorati
Sarebbe un grave errore dimenticare che la vittoria alle passate elezioni amministrative è stata costruita dal sindaco in carica, che ha messo a disposizione dell’area progressista il suo volto di persona perbene. I progressisti, ora al governo della città capoluogo, non devono dimenticarsi mai che perdevano da un ventennio nella corsa a Palazzo “Luigi Razza”. Se ora siedono nella stanza dei bottoni, devono ringraziare “San Vincenzo”.
Nuovo gruppo consiliare, vecchie manovre
Nell’ultimo consiglio comunale, si è data una brutta immagine dell’intero gruppo di maggioranza. Ad accendere le polveri della polemica è stato il nuovo gruppo consiliare, che non si capisce cosa vuole né dove vorrebbe arrivare. Intanto, la città è in ginocchio. È spoglia. È raso terra per qualità della vita, reddito pro capite e disoccupazione.
Governance cieca o complice?
Forse anche questa governance è intenzionata a farla sprofondare? Nei prossimi giorni vedremo come realmente si posizionerà il nuovo gruppo e cosa pretenderà. Lo scopriremo solo vivendo. Si comincia male e si finirà peggio. Il sindaco è avvertito.