10 Settembre 2025
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Calabria

La Calabria ostaggio di burocrazia e clientele: le ricette di Occhiuto, Tridico e Toscano per spezzare il declino

Sanitร  commissariata, lavoro precario, giovani in fuga e infrastrutture ferme al palo: la vera malattia non รจ solo la โ€™ndrangheta, ma un sistema di corruzione e clientelismo che soffoca la Regione da decenni

Le elezioni regionali in Calabria del 5 e 6 ottobre arrivano con un anticipo imprevisto, a seguito della scelta del presidente uscente Roberto Occhiuto di chiudere in anticipo la legislatura dopo avere appreso di unโ€™inchiesta giudiziaria che lo riguarda. Al suo fianco corrono altri due candidati: Pasquale Tridico, giร  presidente dellโ€™INPS e ora volto del campo progressista, e Francesco Toscano, leader indipendente di Democrazia Sovrana Popolare. In una regione in cui meno della metร  degli elettori si reca alle urne, il primo nemico resta lโ€™astensionismo, segno di una frattura radicale tra cittadini e istituzioni.

I mali profondi della Calabria

Cโ€™รจ un alibi che da decenni accompagna la narrazione pubblica: la โ€™ndrangheta come unico e insormontabile ostacolo allo sviluppo. รˆ un alibi comodo, che scarica su un nemico esterno responsabilitร  che invece appartengono in larga misura alla politica e alla pubblica amministrazione. La veritร  รจ che la Calabria soffre soprattutto di corruzione diffusa, di una burocrazia inceppata, di un clientelismo trasversale che unisce, senza distinzione, destra e sinistra. A pagarne le conseguenze sono i cittadini: una sanitร  commissariata da oltre dieci anni, infrastrutture ferme al palo, giovani che emigrano in massa, interi paesi che si spopolano. I numeri parlano chiaro: dal 2002 al 2025 la Calabria ha perso 177mila abitanti, lโ€™equivalente della cittร  di Reggio Calabria. Oltre 160mila giovani hanno lasciato la regione in ventโ€™anni. Una desertificazione demografica che รจ il sintomo piรน evidente del fallimento di una classe dirigente incapace di garantire diritti essenziali come salute, lavoro e mobilitร .

Sanitร , lavoro, infrastrutture: le prioritร  non piรน rinviabili

Se la diagnosi รจ nota, la cura richiede interventi drastici e immediati. Tre le prioritร  principali. La sanitร  innanzitutto. La Calabria non ha bisogno di slogan ma di ospedali funzionanti, medici assunti e servizi nei territori interni. Non da meno il lavoro. Non bastano incentivi o tirocini, occorre creare occupazione stabile e interrompere la catena di precariato cronico che alimenta ricatti politici. Terzo nodo, le infrastrutture: Statale 106, trasporti ferroviari e aeroporti restano cantieri eterni. Senza collegamenti veri, il turismo e lโ€™economia locale non decolleranno mai. Il PNRR รจ lโ€™ultima occasione: se sprecato, sarร  un macigno per i prossimi decenni.

Il programma di Roberto Occhiuto

Il presidente uscente rivendica di avere โ€œrimesso in moto la macchina Calabriaโ€ dopo anni di immobilismo. Promette il completamento dei nuovi ospedali di Sibaritide, Vibo Valentia e Palmi entro il 2029, insieme a un piano di reclutamento di nuovi medici e infermieri.
Sul lavoro, Occhiuto punta sulla stabilizzazione dei precari e sullโ€™attrazione di investimenti, rivendica 42mila nuovi posti di lavoro in tre anni grazie a fondi regionali e a politiche di digitalizzazione. Infrastrutture e trasporti sono il suo cavallo di battaglia: Statale 106 finanziata con 3,8 miliardi, tratto Cosenza-Altilia dellโ€™A2, metro di Catanzaro, elettrificazione della ferrovia ionica. Infine, un occhio allโ€™ambiente: progetti con droni e monitoraggi satellitari per la tutela del mare e la prevenzione incendi, riforme su acqua e rifiuti.

Il programma di Pasquale Tridico

Lโ€™ex presidente dellโ€™INPS fa della lotta alla povertร  la sua bandiera, proponendo un Reddito di dignitร  regionale integrato da politiche attive per il lavoro e progetti sociali.
La sua ricetta sulla sanitร  prevede la fine del commissariamento in sei mesi e la creazione di unโ€™Agenzia unica regionale per la trasparenza e lโ€™efficienza. Vuole riaprire presidi chiusi, rafforzare la medicina territoriale e assumere nuovo personale sanitario.
Sul lavoro giovanile propone un Piano Giovani con incentivi al rientro dei lavoratori digitali, smart working diffuso con internet gratuito nei luoghi pubblici, affitti calmierati e incentivi per vivere nei borghi. Altro punto centrale: la creazione di tre poli tecnologici e formativi a Corigliano-Rossano, Vibo Valentia e Crotone, destinati a connettere universitร , ricerca e imprese. Per le aree interne, Tridico propone fiscalitร  di vantaggio, leggi per la rigenerazione urbana e il recupero dei centri storici, potenziamento dei trasporti e agevolazioni per studenti e giovani lavoratori.

Il programma di Francesco Toscano

Il leader di Democrazia Sovrana Popolare punta a un progetto radicale: una Calabria sovrana, autonoma dai vincoli europei e capace di riprendersi la gestione diretta di sanitร , economia e infrastrutture. Le sue proposte includono: sanitร  pubblica con abolizione del D.Lgs. 502/1992, riapertura ospedali e stop ai piani di rientro; lavoro giovanile con 100mila tirocini/apprendistati in 5 anni, dimezzamento dei Neet e patto con le universitร ; agricoltura e distretti del cibo come motore di sviluppo locale; infrastrutture con prioritร  ai lotti calabresi dellโ€™alta velocitร  Salerno-Reggio, potenziamento del porto di Gioia Tauro e dellโ€™aeroporto di Lamezia; ambiente e legalitร  popolare cioรจ lotta allโ€™inquinamento, bonifiche, sostegno a esperienze antimafia come Goel e, infine, sovranitร  economica con il credito dโ€™imposta regionale, le comunitร  energetiche locali, e โ€“ in prospettiva โ€“ recesso dai trattati europei.

Tra promesse e realtร : la Calabria aspetta la svolta

In questa campagna elettorale dominata da social e slogan, la vera sfida non รจ chi vincerร  tra Occhiuto, Tridico e Toscano, ma se uno di loro saprร  finalmente rompere il sistema di clientele e corruzione che tiene la Calabria in ginocchio. La โ€™ndrangheta รจ un problema, ma non รจ il problema. A soffocare la regione sono decenni di scelte politiche sbagliate, di fondi sprecati, di opportunitร  mancate. I calabresi chiedono sanitร , lavoro, mobilitร , diritti essenziali. Non slogan, ma veritร  e un cambio di passo reale. La domanda resta: chi dei tre candidati sarร  in grado di tradurre le parole in fatti, rompendo una spirale di declino che sembra senza fine?

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