L’aria delle prossime elezioni regionali in Calabria si fa sempre più tesa e, come sottolineato dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, la partita in gioco è sia locale che nazionale. Il politico toscano è arrivato a Cosenza per lanciare la candidatura di Filomena Greco a consigliere regionale e ha colto l’occasione per attaccare il governo di Giorgia Meloni e l’operato del presidente uscente, Roberto Occhiuto, che Renzi definisce “la Meloni calabrese”. Il suo appello è chiaro: “state meglio o peggio di 5 anni fa? State meglio o peggio di 3 anni fa quando la Meloni ha iniziato? A me non sembra che la Meloni abbia cambiato il Paese in bene. Poi se vi sembra che la Meloni ha operato bene, votate la Meloni”.
L’attacco al governo e il carrello della spesa
Renzi non usa mezze misure per criticare l’esecutivo, e lo fa basandosi su dati concreti che, a suo dire, smentiscono gli slogan governativi. “Le elezioni si giocano su un dato di fatto molto semplice: se pensate che dopo tre anni del governo Meloni avete più soldi nel portafogli, avete più sicurezza, avete più libertà e meno persone che se ne vanno, allora fate benissimo a votare la Meloni e Occhiuto”. Tuttavia, il leader di IV offre una visione diversa, quella del cittadino comune che ogni giorno deve fare i conti con l’aumento dei prezzi. “Dai numeri, trovo una situazione in cui il carrello della spesa costa di più, quando le famiglie comprano quaderni e libri per i figli vedete come il costo aumenta. Secondo me le statistiche della Meloni si infrangono sulla realtà”.
Ponte sullo Stretto, un progetto “senza soldi”
Un altro tema caldo affrontato da Renzi è il Ponte sullo Stretto. L’ex premier si dichiara favorevole alle grandi opere, ma solleva seri dubbi sulla loro fattibilità economica. Il problema, secondo lui, non è il progetto tecnico, ma quello economico. “Se il Ponte sullo Stretto significa che togli soldi alla Calabria e alla Sicilia, perché di questo si tratta, dai fondi strutturali e invece di avere risorse aggiuntive, prendi risorse che già c’erano questo è un errore”. La sua critica si estende all’intero operato del governo Meloni, che definisce il “governo degli annunci”, fatto di “tantissimi slogan” senza una vera copertura finanziaria. “Per il Ponte sullo Stretto non si capisce da dove prendono i soldi”, conclude, ribadendo che la priorità in Calabria dovrebbe essere la 106 Ionica e altre infrastrutture locali.
Reddito di dignità e la fuga dei giovani
Renzi non manca di affrontare anche le problematiche sociali della Calabria, come la sanità e l’emigrazione dei giovani. Sulla questione del reddito di dignità, ribadisce la necessità di un meccanismo che aiuti i più deboli, ma senza disincentivare il lavoro. La vera emergenza, però, è la fuga di talenti. “Abbiamo 194mila italiani che se ne sono andati all’estero nel 2024, è il doppio del 2014 quando c’eravamo noi al governo. Ve ne accorgete a maggior ragione in Calabria”. La soluzione, a suo parere, è creare le condizioni affinché le persone possano lavorare e avere uno stipendio sufficiente per vivere e, soprattutto, per potersi permettere un mutuo, cosa che oggi per i giovani è diventata quasi impossibile.
La rottura con Calenda e la sfida in Calabria
Infine, Renzi non si sottrae a una battuta sul suo ex alleato, Carlo Calenda, che ha scelto di non sostenere i candidati del centrosinistra in Calabria. “Calenda cambia velocemente idea che non faccio in tempo a farmi un’idea che lui l’ha già cambiata”. La sfida in Calabria si gioca, quindi, su più fronti: la critica al governo nazionale, il confronto con l’amministrazione uscente e l’invito a sostenere il candidato Pasquale Tridico per un cambiamento reale. Renzi, con Italia Viva e la famiglia riformista, vuole dare uno spazio a coloro che non si riconoscono nella sinistra, ma che cercano un’alternativa riformista a Occhiuto e al centrodestra.