Il Cdx “galoppa”, il Csx “trotta”; o meglio segna il “passo” che precede il “trotto”. Gli esperti di cose equine hanno già capito l’antifona. I primi, i galoppatori, sembrano più veloci dei secondi, i trottatori che, invece, sembrano non avere meriti particolari.
Sono le circostanze che, sulla carta, pongono i galoppatori una spanna avanti. Ma poi la corsa bisogna farla sino in fondo il 5 e 6 ottobre di quest’anno.
Dopo Mario Oliverio s’è interrotta l’alternanza che era la caratteristica politico-elettorale della Calabria. Sono aumentati, nel frattempo, gli astenuti mentre sono diminuiti i residenti. È un nuovo quadro di riferimento tutto da verificare. Questa appare, oggi, la variabile, ancora tutta ignota, da scoprire.
Strano a dirsi ma votare in fretta e con il caldo potrebbe sortire effetti indesiderati per chi ha voluto questo tipo di sbocco. Ora Roberto Occhiuto gioca a carte scoperte: l’effetto velocità dovrebbe come minimo impietrire i suoi avversari.
C’è, tuttavia, un ma.
Il disegno dei “ai fulminei” è ben architettato, quasi ovvio, ma potrebbe incontrare sorprese non previste. Quali?
L’apparente sicumera del centrodestra potrebbe essere colpita dalla sindrome della routine, con seguito di code giudicanti, mentre sul fronte opposto, allentate le briglie dei cosiddetti “caccicchi”, potrebbe venire la voglia a parecchi di buttarsi nella mischia. Ciò, lungi dall’essere un fatto automatico, potrebbe riaprire la partita.
In altre parole, gli attuali inquilini non badano eccessivamente al fatto che il luogo della contesa possa sembrare il campo di Agramante; tanto è la sicurezza che la vittoria finale gli arriderà.
Intanto ieri s’è riunito il tavolo del centrosinistra che ha definito il perimetro, senza mettere la ceralacca alla guida.
Come sempre deciderà Roma.