L’appuntamento è fissato: lunedì, ore 15, Corte d’Appello di Catanzaro. Con la proclamazione ufficiale del governatore scattano i dieci giorni per varare la prima Giunta del secondo mandato. Un passaggio tecnico e politico insieme: da qui in avanti sarà conto alla rovescia per chiudere la squadra.
L’equilibrio delle circoscrizioni
Una bussola condivisa c’è già: ogni circoscrizione dovrà avere un peso specifico. Cosenza, che esprime il presidente, non potrà caricare altre poltrone senza irritare territori già sensibili. La parola d’ordine è equilibrio, perché la mappa del potere regionale non tollera sbilanciamenti.
Catanzaro–Reggio, lo snodo del potere
Catanzaro è in bilico tra vicepresidenza della Giunta e presidenza del Consiglio regionale. La scelta s’intreccia con gli appetiti di Reggio Calabria e con la regia di Ciccio Cannizzaro, che guarda alle Comunali di Reggio e mira a riportare un reggino sul trono dell’Assemblea. Il nome in rampa è Cirillo, rieletto a suon di voti, ma che non scalda tutti gli alleati mentre quello di Giannetta non scalda Cannizzaro.
L’endorsement di Occhiuto: il “caso” Calabrese
Qui entra in scena la carta personale del governatore. Occhiuto ha speso un endorsement limpido: “Se potessi scegliere fuori da Forza Italia, voterei Giovanni Calabrese” ha detto in tempi non sospetti. Una frase che pesa come un sigillo e che proietta Calabrese in pole position quanto meno per la vicepresidenza.
Wanda Ferro, Roma chiama
Il mosaico romano non è dettaglio: Wanda Ferro è soddisfatta di restare a Roma e potrebbe capitalizzare il sacrificio della candidatura regionale con una promozione a ministro nel futuro prossimo. Traduzione: bene placet all’ipotesi Calabrese vice e un cantiere di relazioni tra Governo e Cittadella che resta aperto.
Montuoro e le “deleghe pesanti”
Un Calabrese vice non sarebbe una bocciatura per Montuoro, che nella seconda legislatura alla Cittadella punterebbe a fare l’assessore con deleghe pesanti, coerenti con l’esperienza maturata da presidente di commissione nella scorsa consiliatura. Una soluzione che decomprime la pressione interna.
La Lega, Mancuso e la presidenza del Consiglio
Se il vice fosse reggino, prenderebbe quota la riconferma di Filippo Mancuso alla presidenza del Consiglio regionale, come vuole la Lega. Cannizzaro non abbandonerebbe però la sua trincea identitaria: opzione A, un assessorato per un suo fedelissimo; opzione B, spingere Calabrese alla presidenza del Consiglio in asse con Fratelli d’Italia. In quel caso, bisognerebbe convincere Mancuso a fare il vice governatore e la Lega a cedere la presidenza, magari compensando con un assessorato di peso (nome che circola: Mattiani).
Cannizzaro e l’asse FdI: l’alternativa
Il piano B di Cannizzaro prevede un doppio colpo: sedia in Giunta per l’area reggina e Calabrese sullo scranno più alto dell’Assemblea, con la benedizione di Fratelli d’Italia. Strategia muscolare, che richiede però trattativa su più tavoli e una mediazione non scontata con Lega e Forza Italia.
Occhiuto mediatore: trovare la “quadra”
Il baricentro resta Occhiuto: ascolta gli alleati, tiene insieme territori e sigle, e cerca una quadra che regga alle prossime scadenze. L’obiettivo è una Giunta che parli la lingua dell’equilibrio (territoriale e politico) e dell’efficienza amministrativa, senza lasciare ferite aperte.
Il calendario: dieci giorni per chiudere
Da lunedì, con la proclamazione dell’Occhiuto-bis, scatteranno i dieci giorni per andare a dama. In mezzo, una partita di pesi e contrappesi: Catanzaro chiede centralità, Reggio rivendica rappresentanza, Cosenza fa un passo di lato per ragioni di opportunità, Crotone e Vibo sono destinata a guardare. La Giunta sarà il termometro del nuovo equilibrio. E il cronometro sta per iniziare a correre.




