“Con buona pace di chi ci voleva divisi, il centrodestra è più carico che mai”. Roberto Occhiuto sceglie Gizzeria per la presentazione delle tre liste riconducibili a Forza Italia e lancia la sua campagna elettorale per la riconferma alla guida della Regione Calabria. Una kermesse costruita sull’idea della continuità e del riscatto, con la rivendicazione dei risultati raggiunti in quattro anni e la promessa di completare ciò che resta in sospeso.
Tra applausi, slogan e il richiamo alla “Madre Coraggio” candidata nelle liste, Occhiuto si presenta non solo come presidente uscente, ma come leader di una squadra che – dice – ha “rimesso in moto un motore fermo”. Sullo sfondo, la polemica con un centrosinistra definito “accozzaglia politica” e il mantra che accompagnerà tutta la campagna: “Non ho la bacchetta magica, ma con voi possiamo stravincere”.
La composizione delle liste
Il governatore non ha nascosto l’orgoglio per la composizione delle liste, affidando i ringraziamenti al coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, definito l’artefice della selezione. “Ha dimostrato una grande abilità nel comporre la lista ufficiale del partito e nel dare un valido contributo anche alla formazione delle altre due liste, Occhiuto Presidente e Forza Azzurri“, ha detto il presidente uscente. Dentro, infatti, non ci sono soltanto i dirigenti storici e i militanti di lungo corso, ma anche candidature indipendenti, figure provenienti dal mondo delle professioni, dell’associazionismo e delle amministrazioni locali.
“Di alcune candidature sono molto fiero – ha sottolineato Occhiuto – perché si tratta di bravissimi amministratori, capaci di rappresentare al meglio i territori, ma anche di persone che portano con sé storie coraggiose“. Su tutte, il riferimento è andato a Gabriella Castelletti, definita dal governatore una “Madre Coraggio”: la donna che ha denunciato la violenza subita dalla figlia, una ragazzina aggredita e stuprata dal branco a Seminara lo scorso anno. Un caso che ha sconvolto la Calabria e che ha fatto emergere, ancora una volta, il peso del contesto mafioso: gli aggressori, infatti, appartenevano a famiglie legate alle cosche della zona.
La scelta di candidare Castelletti non è solo simbolica: “È la dimostrazione – ha aggiunto Occhiuto – che questa Calabria non si piega e che esistono cittadini che non si arrendono all’omertà e ai poteri criminali. Portare la sua testimonianza dentro le istituzioni significa dare voce a chi ha avuto il coraggio di denunciare”.
Occhiuto: “Non ho la bacchetta magica”
Il presidente uscente ha scelto di giocare la carta della franchezza, senza promettere miracoli né minimizzare le criticità ancora irrisolte. “Ho sempre detto di non avere la bacchetta magica – ha ribadito –. In quattro anni non si può cambiare una regione”. Una dichiarazione che suona come un monito agli elettori: la Calabria resta un territorio complesso, gravato da nodi strutturali e da emergenze croniche, a partire dalla sanità fino alla gestione dei rifiuti e alla rete delle infrastrutture.
Ma accanto all’onestà sul “non ancora fatto”, Occhiuto ha rivendicato i passi avanti compiuti: “Abbiamo trovato una regione che era un motore fermo, immobile. L’abbiamo rimessa in moto, abbiamo fatto riforme importanti”. Il riferimento è ai provvedimenti che hanno segnato la legislatura, come la riforma del ciclo dei rifiuti, il rilancio dei cantieri ospedalieri bloccati da anni, l’apertura di linee di confronto con il governo nazionale e l’Europa.
“Abbiamo mille soluzioni in testa e vogliamo metterle in pratica – ha aggiunto –. La Calabria oggi non è più fanalino di coda senza prospettiva, ma una regione che può contare su una classe dirigente coesa e determinata”. Una narrazione che punta a trasformare la campagna elettorale non in una promessa di svolta, ma nella richiesta di continuità per completare un percorso avviato.
“Non basta vincere, voglio stravincere”
Il presidente uscente ha acceso i toni quando ha parlato di campagna elettorale. “Non mi basta vincere, io voglio stravincere“, ha scandito dal palco, chiedendo ai candidati e ai militanti una mobilitazione corale in ogni territorio, casa per casa, piazza per piazza. L’obiettivo, ha spiegato, non è soltanto confermare la maggioranza, ma dare un segnale netto, numerico e politico, che rafforzi il modello calabrese di centrodestra anche sul piano nazionale.
Occhiuto ha indicato con chiarezza la linea da seguire: “Non faremo una campagna di attacchi. Non ci interessa scendere sul terreno dello scontro personale. Saremo onesti con i calabresi: diremo che non tutto è stato risolto, ma mostreremo cosa abbiamo fatto e cosa resta ancora da fare”. Una strategia che punta a contrapporsi alla narrazione dell’opposizione, evitando la trappola della polemica e valorizzando invece il bilancio dei quattro anni di governo.
Il messaggio è stato accompagnato da un invito all’unità di squadra: “Non si tratta di promuovere me stesso, ma di raccontare ai cittadini come un’intera squadra ha lavorato per riaccendere il motore della Calabria. Adesso serve che ognuno di voi trasmetta questo entusiasmo e questa verità”.
Cannizzaro: “Un’accozzaglia politica contro di noi”
Il compito di tracciare la linea di confine con gli avversari è toccato al segretario regionale di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, che non ha usato mezzi termini nel descrivere la coalizione di centrosinistra. “È una accozzaglia politica, nata soltanto con l’obiettivo di abbattere Roberto Occhiuto», ha attaccato, spiegando come dalle originarie tredici liste si sia passati a sei: «Un fritto misto di sigle e interessi, incapace di garantire una visione comune”.
Cannizzaro ha contrapposto a quella che ha definito «fragile improvvisazione» il modello calabrese del centrodestra: “Il nostro è un laboratorio che fa paura a Roma, perché dimostra che in Calabria si può governare con stabilità, risultati e compattezza”. Le parole hanno strappato applausi alla platea, che ha accolto l’intervento come la conferma della volontà di difendere una formula politica che il partito considera vincente non solo in regione, ma anche come esempio da esportare a livello nazionale.
“Siete il nostro motore”
Non sono mancati i ringraziamenti alla squadra: «Siete il nostro motore», ha ribadito Occhiuto, rivolgendosi ai 72 candidati delle tre liste. Li ha citati uno per uno, dalle figure istituzionali ai rappresentanti della società civile: sindaci, presidenti di Provincia, amministratori locali, ma anche imprenditori, professionisti e membri del mondo dell’associazionismo. “Ci sono storie belle di questa Calabria complicata ma piena di energie”, ha detto, sottolineando come il mix di esperienza politica e testimonianze civiche debba diventare il carburante della campagna elettorale.
Il cuore e la politica
La parte più personale è arrivata in chiusura, quando il presidente uscente ha raccontato un episodio privato mai reso pubblico fino ad allora: «Un anno fa ho scoperto che mi sarei dovuto operare al cuore. Ho lavorato fino all’ultimo, persino in giunta, senza dirlo a nessuno». Un ricordo che Occhiuto ha legato al momento politico più difficile degli ultimi mesi: “Ma vi dico che i mesi scorsi, quando ho ricevuto un avviso di garanzia, sono stati ancora più dolorosi. Non volevo che la Calabria rimanesse ferma, ed è per questo che ho scelto di anticipare le elezioni“.
Il messaggio con cui Occhiuto ha chiuso l’intervento è stato netto: “Questa Calabria merita di essere governata da chi la ama e la rispetta. Noi vinceremo, anzi stravinceremo, perché i calabresi sanno distinguere chi lavora con rigore da chi si unisce solo per convenienza politica”. Una dichiarazione che ha galvanizzato la platea, suggellata dal coro ripetuto di «Forza Calabria!», con cui la convention si è conclusa.