“Siamo riusciti a dare una bella immagine della classe dirigente meridionale, non rivendicativa ma concreta, capace di incidere”. Con queste parole il presidente dimissionario della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha chiuso il suo intervento agli Stati generali del Mezzogiorno di Forza Italia, tenutisi il 3 agosto a Villa San Giovanni. Un discorso che, oltre a tirare le somme di quattro anni di governo, ha lanciato ufficialmente la ricandidatura del leader azzurro.
“Una campagna elettorale più bella: racconteremo i fatti, non solo promesse”
Occhiuto ha annunciato che quella alle porte sarà per lui “la campagna elettorale più bella”, perché potrà basarsi su quanto realizzato. “Allora promettevamo, oggi possiamo presentare un consuntivo concreto. Abbiamo fatto ciò che in 40 anni non era mai stato fatto”, ha detto, ricordando in particolare i 3,8 miliardi stanziati per la Statale 106, “un’opera che con Tajani e Meloni ha ricevuto più fondi in 4 anni che nei 30 precedenti”.
Altro punto centrale è stato quello della sanità, uno dei temi più critici in Calabria: “Non ho la bacchetta magica, ma possiamo dire di aver dimostrato che si può governare anche la sanità in Calabria. Per anni abbiamo subito il pregiudizio di essere inaffidabili. Oggi possiamo mostrare cantieri, ospedali, interventi concreti”.
“La nostra classe dirigente è coraggiosa, senza complessi”
Nel suo intervento, Occhiuto ha voluto sottolineare anche il valore simbolico e politico del gesto delle dimissioni: “È stato un atto di coraggio, ma anche un modo per riaffermare che la legittimazione popolare è fondamentale, come ci ha insegnato Silvio Berlusconi. Anche lui ha combattuto battaglie dure sulla sua pelle, e anch’io oggi vivo un momento difficile”.
“Non possiamo trasformare la Calabria nel Veneto in quattro anni, ma abbiamo già fatto molto più di chi ci ha preceduto. I calabresi oggi hanno una classe dirigente senza complessi, capace di parlare con forza e risultati”.