Giuseppe Falcomatà torna a puntare il dito contro la gestione delle risorse destinate alla politica di coesione. In una nota durissima, il sindaco denuncia lo spostamento dei fondi verso progetti “inutili e irrealizzabili”, con chiaro riferimento al Ponte sullo Stretto e al “riarmo imposto da Bruxelles”.
Fondi essenziali per il territorio
“Calabria penalizzata da scelte scellerate che non tengono conto delle reali esigenze dei territori – ha dichiarato Falcomatà –. Basta chiedere a sindaci, cittadini, associazioni e terzo settore: quei fondi sono vitali per migliorare la qualità della vita di ognuno di noi”. Il primo cittadino ha ribadito come i finanziamenti per la coesione abbiano permesso a Reggio Calabria di potenziare i servizi essenziali, con risultati concreti: “Dal 2014 ad oggi siamo passati da zero a tre asili nido, con oltre cento posti già disponibili e la prospettiva di crescita fino a 355. Questo significa lavoro, educazione, serenità e sviluppo sociale”.
L’uso virtuoso delle risorse europee
Falcomatà ha ricordato come, nonostante il Comune fosse vincolato dal Piano di rientro e dalle casse “congelate”, sia stato possibile investire grazie ai fondi comunitari. “Abbiamo sfruttato al meglio Pnrr, Pon Metro e Pn Metro Plus, costruendo infrastrutture, welfare, equità sociale. Il sogno del Museo del Mare firmato Zaha Hadid diventerà realtà proprio grazie alla capacità di intercettare e rendicontare queste risorse”.
“Un’altra Calabria è possibile”
Il sindaco ha quindi concluso con un attacco frontale alla Regione e al Governo: “Chi agisce contro questa enorme possibilità spinge il nostro territorio ai margini dell’Europa e costringe i cittadini a vivere ancora nella precarietà. Serve meno propaganda e più concretezza per tornare protagonisti nel Mediterraneo. L’esperienza ci dice che un’altra Calabria è possibile”.