Si accende lo scontro in vista delle elezioni regionali in Calabria. L’assessore al Lavoro della Regione, Giovanni Calabrese, ha replicato duramente alle dichiarazioni del candidato del campo progressista Pasquale Tridico, accusandolo di “non vivere in Calabria da 30 anni” e di essere stato “catapultato da Roma per logiche politiche lontane dal territorio”.
“Non sa cosa è stato fatto in questi anni”
Secondo Calabrese, Tridico “ignora completamente i risultati raggiunti” durante la legislatura guidata da Roberto Occhiuto. “Il professore grillino, aggrappato alla sua poltrona europea – ha dichiarato – non sa ciò che la Regione ha fatto in questi quattro anni”.
Il piano PADEL e i 225 milioni per il lavoro
Al centro della difesa dell’assessore c’è il Padel, Piano delle Politiche Attive del Lavoro, definito “il più grande investimento mai realizzato in Calabria per creare occupazione stabile, contrastare la disoccupazione e sostenere le imprese”.
Il piano – ha spiegato – mette in campo 225 milioni di euro, articolati attraverso bandi come Fusese, Dunamis, Kairè e Lavoro Giovani, con l’obiettivo di coinvolgere giovani, donne, disoccupati, persone fragili, lavoratori in cassa integrazione e occupati da riqualificare.
“Altro che 15 milioni: i numeri veri sono ben altri”
Calabrese contesta duramente la cifra di 15 milioni citata da Tridico: “Quella è solo una annualità di un bando FSE da 45 milioni. L’intera programmazione 2021–2027 vale centinaia di milioni di euro tra politiche attive, incentivi e sostegno al lavoro. Oltre a questo, ci sono i fondi FESR destinati allo sviluppo economico delle imprese calabresi”.
Il paragone con il Veneto e la stoccata finale
L’assessore ha poi replicato al confronto fatto da Tridico con il Veneto: “Non esiste alcun reddito universale, ma solo progetti mirati e temporanei che nel 2023 hanno coinvolto lo 0,13% della popolazione. Nulla a che vedere con una misura strutturale da 500 euro al mese per decine di migliaia di calabresi”.
Infine, l’attacco personale: “Tridico si conferma un professore di economia pomposo con la teoria ma incapace con i numeri reali. Ecco spiegati i disastri lasciati all’Inps dopo la sua presidenza”.