Scossone nel campo progressista calabrese in vista delle elezioni regionali 2025. Alessia Bausone, giornalista e divulgatrice, ha annunciato con una nota la sua esclusione dalla competizione elettorale. “Non vi sono state le condizioni affinché io facessi parte della sfida regionale – ha scritto – nonostante il lusinghiero risultato ottenuto nella tornata precedente”.
“Liste decise tra veti e logiche personali”
Bausone non nasconde la propria amarezza per le dinamiche interne al fronte progressista, definendo il percorso degli ultimi giorni come “un balletto fatto di veti, fatwe e abiure”. Secondo lei, la coalizione avrebbe preferito seguire “logiche di rivalsa personale e di tutela di singoli”, invece che puntare su figure radicate e competenti.
La battaglia per le donne in politica
L’ex candidata ha rivendicato il proprio impegno nella promozione della partecipazione femminile, ricordando la proposta di legge regionale del 2018 sulle quote di genere e la doppia preferenza, poi approvata da vari Consigli comunali. “Se oggi ci sono strumenti di riequilibrio di genere nella legge elettorale – ha sottolineato – è anche grazie a quella battaglia condotta insieme a tante donne militanti”.
“Donne trattate come riempitivo, scelta conservatrice”
La critica più dura è rivolta alla composizione delle liste: “In molte circoscrizioni – denuncia Bausone – le donne sono considerate semplici riempilista, candidate come ancelle o ologrammi dell’uomo che sta dietro di loro, che sia padre, marito o amante. Una visione conservatrice, non progressista”.
“Continuerò la mia battaglia da giornalista”
Pur restando fuori dalla competizione, Bausone annuncia che non smetterà di far sentire la propria voce: “Tornerò al mio lavoro di giornalista di inchiesta e divulgatrice, lo farò in maniera terza e imparziale, ma con il mio stile ironico, urticante e anti-sistema, senza sconti a nessuno”.