La consigliera regionale del Pd Amalia Bruni ha aspramente criticato i risultati del sondaggio diffuso dal presidente dimissionario Roberto Occhiuto. Secondo Bruni, la rilevazione sarebbe più un’operazione di marketing politico che uno strumento scientifico. La consigliera ha evidenziato due “anomalie” principali. La prima riguarda le tempistiche: il sondaggio sarebbe stato realizzato il 22 e 23 agosto, ma la candidatura di Pasquale Tridico è stata ufficializzata solo il 23. Questo significherebbe che almeno la metà degli intervistati avrebbe espresso un parere su un candidato non ancora ufficializzato.
Il conflitto di interessi e l’accusa di propaganda
Bruni ha sollevato anche un “nodo più serio”: la società che ha condotto il sondaggio avrebbe un contratto in corso con la Regione, lo stesso ente guidato da Occhiuto. La consigliera ha usato una metafora sportiva per descrivere la situazione: “È come se l’arbitro di una partita fosse anche consulente della squadra che deve dirigere”. Questo palese conflitto di interessi renderebbe l’indagine inaffidabile, portando a risultati “confezionati su misura”.
Amalia Bruni ha concluso il suo intervento definendo il sondaggio “propaganda istituzionalizzata” e un tentativo di dare l’illusione di una vittoria già acquisita. Ha sottolineato che la vera decisione spetterà agli elettori calabresi, i quali, a suo dire, hanno “più fiuto dei migliori sondaggisti”.
Comito: “Bruni esperta di sondaggi come nel 2021? Contare fino a 10 prima di parlare…“
“Amalia Bruni si trasforma da scienziata specializzata in neurologia e genetica medica (con qualche anonimo anno in Consiglio regionale) ad esperta di sondaggi e di marketing politico.
Il sondaggio Emg – importante e autorevole società di rilevazioni guidata da Fabrizio Masia – non le piace? Allora per la professoressa Bruni si tratta di propaganda, ignorando che ogni indagine viene fatta intervistando cittadini reali e non solo tifosi della sua parte politica.
Così fanno le società che preparano sondaggi in modo serio – afferma Michele Comito, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Calabria – Ma forse la Bruni è abituata ad altri metodi per misurare le intenzioni di voto degli elettori. In Calabria ancora ricordiamo, facendoci abbondanti risate, il fantomatico sondaggio lanciato da Amalia Bruni il 15 settembre del 2021. Quattro anni fa la Bruni era la candidata del centrosinistra contro il presidente Occhiuto, e a soli 20 giorni dal voto la sua coalizione pubblicó un sondaggio Winpoll, esultando “testa a testa tra Occhiuto e Bruni” – prosegue Comito nella sua replica – Per la rivelazione commissionata dai dem la coalizione di centrodestra, con Roberto Occhiuto candidato, era al 39,8%, mentre la coalizione di centrosinistra con i 5 Stelle, che candidava Amalia Bruni, al 39,1%. L’esperta di sondaggi e di marketing politico Bruni ricorda quale fu il responso delle urne? Occhiuto presidente con 25 punti percentuali in più. Ecco, prima di parlare, contare sempre fino a 10…”.