L’unica certezza è che il restyling della burocrazia regionale, curato personalmente dal presidente Roberto Occhiuto, precederà l’esordio del nuovo governo calabrese, per la composizione del quale peraltro si sta procedendo con inedita speditezza.
La riorganizzazione dovrebbe ufficialmente vedere la luce ad horas: mancano pochi passaggi, tra cui quello del vaglio dei sindacati, che non è proprio una formalità, in ragione delle buone relazioni instaurate nell’ultimo quadriennio tra il presidente e le principali sigle.
Il criterio della fiducia
È stata la fiducia il criterio cui Occhiuto ha fatto maggiore riferimento prima di scomporre e ricomporre parte buona della intelaiatura dirigenziale. E quando per arbitro si sceglie l’aspetto fiduciario, diventa alquanto prevedibile l’esito della partita in corso di svolgimento tra le mura “amiche” della Cittadella.
Chi paga il prezzo della crisi estiva
Non nascondiamoci dietro un ipocrita dito: i manager che la scorsa estate hanno frettolosamente dato per “fritto” il governatore, a seguito dello scoppio della vicenda giudiziaria che poi ha portato a elezioni anticipate, sono tutti naturali candidati a rivestire il ruolo di titolare del “fondamentale” ambito cave & torbiere.
Tradotto: saranno presto fuori dalle principali deleghe.
I fedelissimi restano al loro posto
Discorso diverso per i dirigenti che non si sono fatti paralizzare le mani (e la firma) dalla buriana estiva, che ancora però c’è — non sappiamo se in un bicchiere d’acqua o in un recipiente più voluminoso — ma ancora la vicenda giudiziaria è aperta.
È noto, al riguardo, che sono cresciute esponenzialmente le quotazioni di quanti curano il lavoro, la cultura, la transizione digitale, la protezione civile, le attività di anticorruzione e il personale, tanto per citarne alcuni.
Fuori i guru e i filosofi
Poi ci sono i guru, i filosofi: anch’essi saranno gradualmente accompagnati all’uscio, nonostante stiano smuovendo pure le montagne per restare. Ma non ci sarà nulla da fare: i dirigenti sono i primi collaboratori del presidente, quelli che traducono in fatti gli indirizzi politici.
Le decisioni del governatore
Va da sé che promozioni e retrocessioni le deciderà, anzi le ha già decise, esclusivamente il governatore, senza ingerenze partitiche. Puoi essere anche sponsorizzato dallo Spirito Santo, ma se non sai stare in sala operatoria, sei fuori.




