Giuseppe Conte torna a Vibo e dagli studi di Radio Onda Verde, ospite di Nicolino La Gamba e di Pagina Protetta, entra a gamba tesa sulla campagna elettorale: “Noi non dobbiamo fare promesse elettorali, ma definire obiettivi e lavorare tutta la legislatura per realizzarli. Punto.”
Per il leader del Movimento Cinquestelle la corsa è aperta: “Occhiuto ha anticipato tutti confidando nell’astensionismo, ma in Calabria si è costruita un’alleanza ampia attorno a Pasquale Tridico”. Il candidato del fronte progressista viene definito da Conte: “Molto forte, competente, serio” e, soprattutto, contrario alla “politica delle mancette”.
“Quattro poli tecnologici per fermare l’esodo”
Il j’accuse è diretto: “In questi anni i giovani calabresi hanno fissato la residenza all’estero o fuori regione”. La ricetta: “Puntare su quattro poli strategici integrati, creare competenze e occupazione. Oggi con lo smart working si può restare qui e lavorare con Tokyo o la Silicon Valley”.
“Coma profondo e responsabilità politiche sulla sanità”
Capitolo sanità, le parole sono taglienti: “La sanità è in condizioni critiche. Sono stati cancellati 18 ospedali, quattro anni di gestione commissariale sono in capo al Presidente uscente”. E sugli annunci: “Atterrano con 45 milioni e ripartono: una miseria. Intanto si perdono fondi e gli ospedali di comunità non decollano”.
Infrastrutture e Ponte: “Ci tolgono l’alta velocità”
L’affondo su Ponte sullo Stretto e alta velocità: “Vi hanno tolto 300 milioni di coesione per il ponte e 9,4 miliardi per la Salerno–Reggio Calabria AV. Parlano di un’opera mirabolante mentre i treni non arrivano in orario”. La fotografia della mobilità interna: “È più facile prendere un aereo per l’estero che spostarsi da Caminia a Pizzo”.
Per Conte la Calabria ha “bellezze pazzesche” – dalla Sila alle baie – ma manca la connessione: “Non vi parlate perché non riuscite a raggiungervi. Senza rete ferroviaria e autolinee adeguate, niente filiera turistica vera”.
“Processi decisionali aperti o vincono le opacità”
La linea è netta: “La legalità non si annuncia, si pratica. Servono processi decisionali chiari e partecipati: altrimenti si aprono varchi a lobby e, nel peggiore dei casi, alla malavita organizzata”. E sul PNRR: “Con noi la mangiatoia non sarebbe stata apparecchiata”.
Politica estera e piazze: “Genocidio illuminato dai social”
Toni duri anche sullo scenario internazionale: “Come si fa a girarsi dall’altra parte? 20mila bambini uccisi, 250 giornalisti massacrati. La storia sarà impietosa con chi ha dato copertura a un governo criminale”.
L’appello finale
Chiusura da comizio civile: “Se restate a casa, vince l’astensionismo. Se ciascuno convince un indeciso, raddoppiamo i voti e cambiamo la Calabria. Con Tridico possiamo dare un volto nuovo a questa terra”.