1 Settembre 2025
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Calabria

Scontro totale sul reddito di dignità in Calabria: Occhiuto boccia la proposta, Tridico rilancia, Calabrese contrattacca

Il governatore dimissionario: "È una grande sola". L'ex presidente Inps: "Confondono incentivi e reddito minimo". L'assessore al Lavoro: "Catapultato da Roma, ignora i 225 milioni del piano regionale"

La campagna elettorale calabrese entra nel vivo e la prima vera spaccatura politica si consuma sul terreno più sensibile: lavoro e sostegni al reddito. Pasquale Tridico, europarlamentare M5s e candidato alla Presidenza della Regione, ha lanciato il suo cavallo di battaglia: il Reddito di dignità, misura che ricorda da vicino il Reddito di cittadinanza di cui è stato l’architetto. Un’idea che ha subito scatenato la reazione del governatore uscente Roberto Occhiuto e, a ruota, quella del suo assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese.

Occhiuto: “Una grande sola”

In un video pubblicato sui social, Occhiuto non ha usato mezzi termini: “Il Reddito di dignità è una grande, grande sola. Si può fare campagna elettorale prendendo in giro i giovani, speculando sul bisogno e sulla disperazione di chi non ha un lavoro?”

Il presidente ha accusato Tridico di aver cambiato versione più volte: “Prima dicevano reddito di cittadinanza, poi reddito di dignità, poi ancora un’altra formula. In dieci giorni hanno cambiato tre volte”. E per smontare l’idea ha chiamato in causa il suo assessore al Bilancio, Marcello Minenna, ex economista di riferimento dei Cinquestelle: “Non ci sono fondi europei in Calabria in grado di sostenere questa misura”, ha ribadito Minenna, bollando la proposta come irrealizzabile.

Tridico: “Confondono incentivi con reddito minimo”

Il candidato progressista non ha tardato a replicare: “Occhiuto ed i suoi pseudo economisti dovrebbero studiare di più. Non conoscono nemmeno la differenza tra reddito minimo, ovvero il Reddito di dignità, e gli incentivi alle aziende. Nel suo ennesimo reel fantascientifico mostra bandi che non sono nemmeno partiti”. Tridico rivendica la sua proposta come misura di sostegno ai cittadini esclusi dagli aiuti tradizionali, collegata a politiche attive e progetti di utilità collettiva: “Chi non beneficerà del reddito di inclusione potrà attingere al Reddito di dignità. Sarà legato all’auto imprenditorialità, al recupero dei borghi, dei beni culturali e archeologici abbandonati”. Poi la stoccata diretta al governatore:”Occhiuto è incoerente: nel 2021 votò a favore del reddito di cittadinanza e un anno dopo si oppose all’abolizione. Oggi finge che non serva più. Nel Veneto di Zaia è previsto un sostegno da 700 euro, e in Calabria no?”.

Calabrese: “Catapultato da Roma”

A rincarare la dose è arrivato l’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese, che ha attaccato sul piano personale: “Tridico non vive in Calabria da 30 anni, è stato catapultato da Roma per logiche politiche lontane dal territorio. Ignora ciò che la Regione ha fatto in questi anni”. Calabrese ha difeso l’azione della giunta Occhiuto, rivendicando il Piano delle Politiche Attive del Lavoro (Padel): “È il più grande investimento mai realizzato in Calabria per creare occupazione stabile, contrastare la disoccupazione e sostenere le imprese. Parliamo di 225 milioni di euro, non certo dei 15 milioni citati da Tridico”.

L’assessore ha elencato bandi come Fusese, Dunamis, Kairè e Lavoro Giovani, mirati a disoccupati, giovani, donne e lavoratori in cassa integrazione, e ha liquidato come «falsa» la comparazione con il Veneto: “Lì non esiste alcun reddito universale, ma solo progetti temporanei che hanno coinvolto lo 0,13% della popolazione. Nulla a che vedere con una misura strutturale da 500 euro al mese per decine di migliaia di calabresi”. Infine, la stoccata finale:”Tridico si conferma un professore di economia pomposo con la teoria ma incapace con i numeri reali. Ecco spiegati i disastri lasciati all’Inps dopo la sua presidenza”.

La sfida del lavoro al centro della campagna

Tra accuse di “grande sola”, repliche al vetriolo e numeri contrapposti, la sfida per la Presidenza della Regione Calabria si gioca sul terreno che più tocca i cittadini: la mancanza di lavoro e il sostegno al reddito. Se per Occhiuto e Calabrese il futuro passa da incentivi alle imprese e politiche attive, per Tridico la chiave è un reddito minimo garantito legato a inclusione e progetti di comunità. Il voto dirà quale visione convincerà i calabresi.

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