La corsa per la Presidenza della Regione Calabria si fa sempre più serrata e confusa. A poche settimane dal voto, una pioggia di sondaggi da parte di istituti prestigiosi come Ipsos, Swg, Emg, YouTrend e Noto restituisce un quadro tutt’altro che chiaro. Mentre il governatore uscente, Roberto Occhiuto, viene dato in vantaggio in quasi tutte le rilevazioni, la distanza dal suo principale sfidante, Pasquale Tridico, sembra un’altalena, lasciando la partita aperta.
Il rebus dei numeri: da un vantaggio “mostruoso” a una forbice ridotta
Inizialmente, un sondaggio di Emg/Masia (22-23 agosto) aveva proiettato Occhiuto con un clamoroso 60% delle preferenze. Un dato che, seppur parziale, aveva dato il via alla narrazione di una vittoria già scontata. Con l’ingresso in campo di Tridico, però, i numeri hanno iniziato a mutare. Una rilevazione di YouTrend (3-5 settembre) ha ridimensionato il vantaggio, con Occhiuto al 43% e Tridico al 24%, evidenziando un enorme 33% di indecisi. I sondaggi più recenti, come quello di Nando Pagnoncelli (Ipsos) per il Corriere della Sera e dell’Istituto Noto per Porta a Porta, riportano un vantaggio più contenuto ma ancora solido per Occhiuto, rispettivamente al 53,6% e 54%. Tridico, dal canto suo, si attesta al 45,3% (Ipsos) e 45,5% (Noto), dimostrando di aver recuperato terreno e di potersi accreditare come un competitor serio. Nonostante la forbice si sia ridotta, le rilevazioni Swg confermano la tendenza, con Occhiuto tra il 57% e il 61% e Tridico tra il 38% e il 42%.
Il fattore invisibile: liste e candidati locali
La storia recente delle elezioni calabresi, in particolare quella del 2021, insegna che i sondaggi possono rivelarsi clamorosamente inattendibili. A quel tempo, diverse rilevazioni diedero un testa a testa tra Occhiuto e la sua sfidante, salvo poi assistere a un trionfo del centrodestra con uno scarto di quasi 30 punti percentuali. La ragione di questa discrepanza è chiara: i sondaggi non riescono a misurare il “peso silenzioso” dei candidati al Consiglio regionale. In Calabria, la vera forza di una coalizione risiede nella sua capacità di mobilitare le preferenze attraverso reti territoriali, legami familiari e accordi personali. Questo lavoro capillare, invisibile ai numeri dei sondaggisti, è spesso decisivo per il risultato finale. Mentre Occhiuto può contare su un apparato collaudato, la sfida di Tridico è quella di tradurre la sua visibilità nazionale in un solido consenso locale.
Indecisi e propaganda: il vero campo di battaglia
Un altro dato costante e cruciale in quasi tutte le rilevazioni è l’alta percentuale di indecisi, che oscilla tra il 24% e il 36%. Questa vasta fetta di elettorato rappresenta il vero ago della bilancia e il principale obiettivo della campagna elettorale, specialmente per Tridico, che cerca di erodere il consenso del centrodestra. Il “balletto” dei sondaggi, quindi, si trasforma in un’arma politica: ogni coalizione diffonde i numeri più favorevoli per galvanizzare i propri sostenitori e demoralizzare gli avversari. Ma la verità, come sottolineato nel comunicato, si conoscerà solo il 6 ottobre. Fino ad allora, la battaglia politica si combatterà non solo nelle piazze, ma anche sui grafici e le percentuali che, tuttavia, non sempre rispecchiano la complessa realtà del voto calabrese.