La campagna elettorale calabrese si accende con un nuovo affondo. A lanciarlo è Pasqualina Straface, consigliera regionale di Forza Italia, che prende di mira Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione per il campo progressista. Il bersaglio? Il fatto che Tridico, pur candidandosi in Calabria, non risulta residente nella Regione e dunque non potrà votare alle elezioni del 5 e 6 ottobre.
“Nemmeno un cambio di residenza temporaneo per questo mese?”, si chiede Straface, che sottolinea come l’ex presidente dell’INPS abbia trascorso oltre trent’anni fuori dalla Calabria e oggi risieda stabilmente a Roma.
“Calabrese, nato in Calabria”: la frase che non convince Straface
Straface punta il dito anche su un altro elemento: la retorica identitaria ripetuta da Tridico nei suoi interventi pubblici. “Ogni volta ripete ‘sono calabrese, sono nato in Calabria’, come se dovesse convincere sé stesso”, scrive la consigliera, con tono ironico.
“Se lo facessi io, mio marito e i miei amici mi chiederebbero se ho qualche problema”, aggiunge. E rilancia: “Forse Tridico vive un complesso di inferiorità rispetto agli altri candidati, che non hanno bisogno di sbandierare le proprie origini”.
“Terra mia, Calabria amore mio”: slogan e realtà
Il messaggio di Straface è chiaro: non bastano le parole d’amore per la terra d’origine per legittimare una candidatura. E se Tridico da settimane parla di radici, bellezza e orgoglio calabrese, per Forza Italia il fatto che non abbia nemmeno provato a trasferire la residenza per votare è una contraddizione evidente.
“Alla fine, il 5 e 6 ottobre – conclude Straface – alle urne andranno Occhiuto, Toscano e tutti gli altri candidati. Tranne lui. Tridico al massimo potrà votare Gualtieri a Roma, ma certo non potrà scegliere il presidente della Calabria”.