10 Settembre 2025
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Calabria

Tridico: “La ’ndrangheta vive di favori e clientelismo. I diritti non si barattano, servono trasparenza e coerenza”

Il candidato del campo progressista: “Task force antimafia, trasparenza, sicurezza. La 'ndrangheta si batte con l’esempio”

“Esprimo la mia solidarietà alla scuola calcio Centro Reggio Junior, colpita da un vile atto incendiario”. A parlare è Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione Calabria per il campo progressista, che commenta con fermezza l’intimidazione avvenuta nei giorni scorsi. Un gesto particolarmente grave, sottolinea, perché rivolto a un’attività sportiva rivolta ai ragazzi. Uno di quei luoghi dove si insegna rispetto, educazione e legalità, e che proprio per questo diventa bersaglio.

Nei beni confiscati nasce la Calabria che resiste

Nel suo tour elettorale, Tridico ha visitato diverse realtà sociali attive nei beni confiscati alla ‘ndrangheta, spazi di riscatto spesso nati tra difficoltà e minacce. A queste esperienze, che definisce “il vero fronte della legalità“, il programma progressista promette protezione concreta.

Tra gli impegni assunti, la creazione di una task force regionale contro le infiltrazioni mafiose, pensata per garantire trasparenza negli appalti, correttezza nei cantieri e sicurezza negli investimenti pubblici. La legalità, spiega Tridico, va sostenuta anche con un piano integrato per città e territori più sicuri, fondato sulla collaborazione tra istituzioni e forze dell’ordine, ma anche sulla valorizzazione di chi ogni giorno, con coraggio, restituisce beni confiscati alla collettività in modo limpido e tracciabile.

Contro il clientelismo: “I diritti non sono favori”

Il nodo, però, è anche culturale e politico. Tridico denuncia il meccanismo che da decenni mina la fiducia dei cittadini: la trasformazione dei diritti in favori. “Bisogna smetterla di spacciare diritti per concessioni personali”, afferma. È in questi spazi grigi, dove la raccomandazione sostituisce la regola, che la criminalità trova terreno fertile. Un sistema che alimenta privilegi illegittimi, logiche di favore, omertà e indebolisce le istituzioni.

Quando un diritto viene negato o ritardato, aggiunge, si crea un vuoto che la criminalità organizzata riempie con il ricatto e con la paura, radicandosi nella vita quotidiana delle persone. È così che si consolida un potere occulto, difficile da scardinare.

“Contro la ‘ndrangheta servono trasparenza e coerenza”

Per Tridico, la legalità non si combatte solo con i codici penali, ma soprattutto con la coerenza di chi amministra. Con l’esempio personale, con la trasparenza, con la determinazione di chi crede che il diritto alla salute, al lavoro e all’istruzione non siano merce di scambio, ma principi sanciti dalla Costituzione.

Una Calabria diversa è possibile, e costruirla insieme è nostro dovere”, conclude il candidato progressista. Una dichiarazione che suona come un invito, ma anche come una sfida: restituire alla politica quella credibilità che è il primo baluardo contro ogni forma di potere criminale.

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