“Siamo nati da un’assemblea pubblica nel novembre 2023 raccogliendo soggetti civili, movimenti, associazioni e comitati dalle più svariate appartenenze ideologiche e culturali al fine di contrastare un fenomeno specifico che rappresenta uno dei problemi più gravi ed urgenti per il nostro territorio: la speculazione energetica divoratrice di risorse pubbliche e sterminatrice di paesaggi, ecosistemi e biodiversità”. E’ quanto afferma il Coordinamento Controvento Calabria.
Tante iniziative di informazione e riflessione
Controvento aggiunge: “Come noto, la lobby dell’energia pulita, nella quale militano anche esponenti di spicco della lobby dell’energia sporca, si è appropriata in questi ultimi anni di una somma di denaro prelevata dalle bollette dei cittadini superiore ai 400 miliardi, e condiziona la politica dei politici di mestiere, i mezzi di informazione e grandi associazioni ambientaliste come Legambiente. Così le iniziative congegnate da Controvento hanno provato a far scricchiolare il pensiero unico sulla necessità di sacrificare all’avanzata delle rinnovabili storia, cultura, Costituzione Repubblicana, crinali, boschi, colline, campi agricoli e terreni non coltivati, buon senso, turismo, esigenze e vocazioni degli abitanti di ogni territorio. In particolare, in meno di due anni, Controvento ha realizzato numerose iniziative di informazione e riflessione collettiva, di gioiosa protesta e azione legale attraverso la presentazione di ricorsi e osservazioni per impedire l’implementazione di progetti – specialmente di impianti eolici – che potrebbero distruggere irreversibilmente territori, ecosistemi e paesaggi senza peraltro alcun beneficio per la popolazione”.
No alla “spinta sociale”
Il Coordinamento dice ancora: “Abbiamo, inoltre, provato a interagire in maniera rigorosa con le istituzioni: quasi tutti i sindaci hanno compreso e condiviso i rischi che colline, mare, pianure e montagne stanno correndo – pur agendo ancora in maniera farraginosa e incerta, a volte passiva – mentre più difficoltà c’è stata nel confronto con i consiglieri regionali di governo e di opposizione. Senza dimenticare la raccolta “fisica”, con banchetti per le strade e le piazze della Calabria, di 15.000 firme in calce a un appello propositivo, indirizzato purtroppo a una classe abituata ad ammannire ai cittadini decisioni imposte dall’alto. A dire il vero, qualche esponente politico ha offerto a Controvento una candidatura per le elezioni regionali del 5 e 6 ottobre prossimi. Controvento, evidentemente, dopo tante manifestazioni, sit-in, ricorsi legali, interventi sui mezzi di informazione corredati da adesioni di prestigiosi intellettuali, appare anche una potenziale forza elettorale. Ma Controvento ha ringraziato per il gentile pensiero rifiutando la proposta: un Coordinamento dalle tante anime, nel quale convivono il bisogno di legalità costituzionale e di giustizia, l’ecologismo e forti istanze moralizzatrici, non può schierarsi in un partito che, a volte nonostante le buone intenzioni dei singoli, si muove nel mondo separato, surreale, della rappresentanza istituzionale e tende a utilizzare la “spinta” dei movimenti sociali per perseguire disegni politici nella logica di scambio tra potere ed economia.
“Rinnovabili sì, ma non così”
Il Coordinamento Controvento Calabria passa alle conclusione: “Noi continueremo ad essere una ventata di aria allegra, colorata; un antidoto al grigio cemento dei palazzi del potere. Pronto, ad ogni modo, a confrontarsi con il rinnovato Consiglio regionale, maggioranza e opposizioni, con la ferma determinazione a bloccare la devastazione irreversibile della nostra terra in nome del profitto di pochissimi a danno del popolo intero. Senza sconti. Rimarcando il nostro slogan: “Rinnovabili sì, ma non così”.