23 Ottobre 2025
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Cosa succede al Comune di Vibo? Maggioranza a pezzi, fuoco amico sul sindaco Romeo e la “stampella” di Forza Italia

Tensione altissima a Palazzo Luigi Razza: i Democratici e Riformisti fuori dalla maggioranza ma il vero problema è un altro: la vera opposizione arriva dai banchi della maggioranza. Forza Italia, in aula, regge l’amministrazione che a parole attacca

Situazione sempre più tesa in seno all’amministrazione guidata dal sindaco Romeo, dove ormai i rapporti tra “Democratici e Riformisti” e le altre componenti della maggioranza hanno toccato il minimo storico. L’ultimo “scontro” si è registrato in occasione della recente riunione del Consiglio Comunale, in occasione della quale i D&R non si sono presentati in aula. Le tensioni, già da tempo latenti, si sono concretizzate in una serie di dure e reciproche prese di posizione che hanno portato ad una netta rottura politica, formalizzata in un documento sottoscritto dal sindaco Romeo e dai capigruppo consiliari del Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Liberamente Progressisti e Progetto Vibo, con il quale i “Democratici e Riformisti” sono stati estromessi dalla maggioranza.

D&R rifiutano il ruolo di ratificatori: il sindaco li accusa di ricatto per un posto in giunta

Le diverse posizioni possono essere riassunte nei seguenti termini: i D&R rifiutano il ruolo di semplici “ratificatori” di scelte assunte da altri e rivendicano il diritto di partecipare con pari dignità ai processi decisionali al fine di contribuire alla soluzione delle diverse tematiche rimaste irrisolte. Al contrario, per il sindaco ed i capigruppo delle forze che lo sostengono, la scelta dei D&R di non presentarsi in Consiglio Comunale va inquadrata come un atteggiamento ricattatorio mirante unicamente all’ottenimento di un posto in giunta, progetto fallito poiché la maggioranza, nonostante la loro defezione, possiede i numeri per andare avanti e pertanto non è ricattabile, puntualizzando altresì che, se in futuro dovesse rendersi necessaria una rivisitazione dell’esecutivo, ciò avverrà attraverso scelte condivise tra il sindaco ed i partiti che hanno ottenuto la fiducia degli elettori e non dietro pressioni improprie.

Romeo senza carisma? Il fuoco amico brucia più dell’opposizione

Ricostruito in questi termini il quadro, vanno fatte alcune considerazioni di carattere generale, la prima delle quali attiene alla circostanza che se un sindaco, ad appena un anno dal proprio insediamento, si trova alle prese con le problematiche di cui sopra, è un sindaco a cui difettano il carisma e la tempra necessari per tenere insieme la propria maggioranza. La seconda considerazione, la quale anticipa quel che diremo da qui a poco, riguarda il fatto che, paradossalmente, l’opposizione più coriacea all’esecutivo guidato da Romeo è fin qui stata posta in essere, con diverse tonalità d’asprezza, dalle stesse forze politiche che lo sostengono.

Critiche interne: PD, 5 Stelle, D&R, fino a Laura Pugliese

Gli episodi da ricordare sono tanti, cominciando dalla presa di posizione del capogruppo del PD Francesco Colelli, quando ha appoggiato la decisione degli assessori Soriano e Continanza di non votare la delibera relativa alla nomina del capo di gabinetto del sindaco, dichiarando che il partito non condivideva tale modus operandi. Analoga posizione critica è stata manifestata in occasione del bando per la selezione di un esperto esterno da affiancare al già inutile capo di gabinetto. Anche Silvio Pisani, capogruppo dei grillini, ha più volte lamentato la poca attenzione che l’amministrazione dedica alle problematiche che attanagliano Vibo Marina. Ancor più incisivi i rilievi critici dei “Democratici e Riformisti” – il cui nucleo essenziale, è bene ricordare, è costituito da tre consiglieri che hanno abbandonato la lista del sindaco con la quale erano stati eletti – ed infine le recentissime dimissioni da presidente della prima commissione consiliare di Laura Pugliese, in rotta col presidente del consiglio comunale, suo compagno di partito, ed alquanto contrariata dal trattamento riservato ai D&R.

Forza Italia: opposizione di facciata e sostegno di fatto

Di contro, l’evanescente azione delle forze che siedono tra i banchi dell’opposizione, tra le quali primeggia, per inconsistenza e contraddittorietà, Forza Italia, partito che ha perso ogni credibilità politica nel momento in cui, rimanendo in aula e garantendo il numero legale, ha consentito alla maggioranza di approvare il bilancio, l’atto politico per eccellenza che lega i consiglieri al sindaco. In sostanza le critiche provenienti da un partito che, alla prova dei fatti, si è speso più per il mantenimento in vita dell’amministrazione che per il suo superamento, non sono credibili ed ancor meno lo sono gli anatemi del coordinatore cittadino Carmen Corrado, la quale, scavalcando sistematicamente il proprio capogruppo, si erge a censore e fustigatrice dei costumi dell’esecutivo.

Il vero scontro: una poltrona di assessore e l’ombra del manuale Cencelli

Entrando nel merito della querelle in atto tra “Democratici e Riformisti” da un lato e capigruppo di maggioranza e sindaco dall’altro, non c’è dubbio che il vero oggetto del contendere, andando oltre le belle parole e le suggestive dichiarazioni di principio, è rappresentato da una poltrona di assessore pretesa dai primi, tenuta stretta dai secondi e con il terzo, che dopo aver utilizzato il manuale Cencelli nella distribuzione degli incarichi agli assessori, oggi non intende riprendere in mano il pallottoliere per far riquadrare i conti. Se in relazione alle legittimità delle richieste dei D&R di partecipare ai processi decisionali (leggi presenza in giunta) per non essere confinati al ruolo di semplici “ratificatori” in consiglio comunale c’è poco da obiettare, al contrario qualche riserva la nutriamo in relazione alla sicurezza ostentata dal sindaco relativamente alla tenuta dei numeri della sua maggioranza.

Conti senza l’oste: Romeo rischia ancora su Forza Italia

A meno che il primo cittadino, forte dell’esperienza pregressa, non ritenga di poter contare all’occorrenza, ancora una volta, sul sostegno di Forza Italia, riteniamo infatti che egli rischi seriamente di incarnare quel tale che faceva i conti senza l’oste.

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