23 Ottobre 2025
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Le strane analogie di Vibo e Lamezia: ritiri pilotati, trasversalismi centristi, destra spaccata. È tutto un modello unico?

Stesse dinamiche, stessi protagonisti e persino stessi revisori dei conti: le elezioni comunali di Vibo (già concluse) e Lamezia (al voto il 25 e 26 maggio) sembrano uscite dallo stesso laboratorio politico. A far riflettere, più delle coincidenze, è la regia sotterranea: ritiri pilotati, trasversalismi centristi e un voto disgiunto che ribalta il tavolo

In effetti a Vibo Valentia si è già votato (l’8 e 9 giugno 2024, ballottaggio il 23 e 24
giugno), a Lamezia Terme si voterà il 25 e 26 maggio prossimi.
Sembrano elezioni fotocopie.

I sindaci uscenti si ritirano all’ultimo minuto

A Vibo Valentia il sindaco uscente di Forza Italia sembrava pronto per la
ricandidatura dopo mesi di preparazione quando improvvisamente, affidandosi ad
un comunicato stampa, ha deciso di ritirarsi dalla competizione e di rinunciare alla
ricandidatura
. A Lamezia Terme idem: il sindaco uscente di Forza Italia pronto per la
ricandidatura ha deciso di ritirarsi dalla competizione e di rinunciare alla
ricandidatura
. In direzione della loro ricandidatura (o forse per pura coincidenza)
entrambi i consigli comunali hanno quasi plebiscitariamente eletto lo stesso
Presidente Revisore dei Conti, noto commercialista molto vicino al Presidente della
Regione
nonché vicesegretario nazionale di Forza Italia.

Ulteriore elemento: entrambi noti avvocati. Successivamente al test elettorale il
sindaco uscente di Vibo ha lasciato trapelare che proprio di rinuncia spontanea non
si era trattato ma quasi di rinuncia orientata per non dire imposta. Farà così anche il
sindaco uscente di Lamezia? Probabilmente.

Stessi numeri, stessi schieramenti

Dunque sindaci e coalizioni uscenti di centrodestra in entrambe le città. E, altro
tratto comune: tre candidati a sindaco in entrambe le città (a dire il vero a Vibo vi è
stato anche un quarto candidato, di Rifondazione Comunista, che ha quasi raggiunto
i 150 voti e lo 0,56%). Non basta : stessa collocazione e identità simili : a Vibo il
candidato del centrodestra alla prima esperienza politica ( come pure pare a
Lamezia), a Vibo il candidato del terzo polo con collaudata esperienza nel
centrodestra, candidato alle regionali ultime in quota Lega, ( come pure a Lamezia
con precedenti esperienze elettive nel centrodestra, in Forza Italia), a Vibo
candidato del centrosinistra una vecchia gloria, il primo presidente di centrosinistra
della Provincia di Vibo negli anni 1995 – 2000 ( come pure a Lamezia, negli stessi
anni già sindaco del centrosinistra sempre di Lamezia).
Sei liste a Vibo a sostegno del candidato di centrodestra (come oggi a Lamezia),
cinque liste a Vibo per il candidato del terzo polo (tre invero a Lamezia), quattro liste
a Vibo per il centrosinistra (a Lamezia 5).
Quanto al terzo polo sia a Vibo che a Lamezia una prevalenza di esperienze, di
simpatie e di candidature verso il centrodestra; e non solo dei due candidati sindaci.

A Vibo era un centrodestra a trazione Forza Italia con tre liste di
ispirazione forzista e una rabberciata di Fratelli d’Italia, senza Lega e senza Noi
Moderati
con Indipendenza e una lista civica, a Lamezia Terme centrodestra
compatto
e in forze con liste dei quattro partners di governo centrale. A Vibo era un
terzo polo tutto proveniente dal centrodestra (tra gli altri, il candidato sindaco già
leghista e coordinatore cittadino Lega in carica, il coordinatore provinciale Noi
Moderati
, Udc e Cuore Vibonese, la nuova sigla dell’ex consigliere regionale Pitaro
che era stato parte per quasi tutta la legislatura della maggioranza di centrodestra
con assessori e consiglieri), a Lamezia quasi tutti provenienti dal centrodestra (tra
gli altri, il candidato sindaco già consigliere provinciale di Forza Italia, altri esponenti
già di centrodestra e la lista Indipendenza), a Vibo come a Lamezia sinistre
compatte
.

Il voto a Vibo: ribaltone al ballottaggio grazie al disgiunto

Il risultato del primo turno a Vibo ha imposto il ballottaggio: centrodestra con
candidato sindaco al 38,43% e liste al 41,89%
, centrosinistra con candidato sindaco al 31,92 % e liste collegate al 27,39%, terzo polo con candidato sindaco al 28,85% e sue liste al 30,16%. Dunque per voti di coalizione al ballottaggio sarebbero dovuto esserci Centrodestra e Terzo Polo, fuori il Centrosinistra. Addirittura Terzo polo e Centrodestra insieme avrebbero raggiunto e superato il 72%. Ma, grazie al voto
disgiunto
, al ballottaggio son finiti il centrodestra e il centrosinistra (il cui candidato
ha ottenuto quasi cinque punti in più delle sue liste, rosicchiati al centrodestra
quasi quattro punti – e al terzo polo – oltre 1 punto). E al ballottaggio l’affermazione è stata del candidato del centrosinistra (53,60%), attuale sindaco su quello di centrodestra ( 46,40%).

Elezioni fotocopia?

Saranno elezioni fotocopia anche nel risultato finale? Senza il voto disgiunto
l’attuale sindaco di Vibo Valentia non sarebbe andato neanche al ballottaggio.
Solo tante coincidenze tra le comunali di Vibo Valentia e Lamezia Terme? Verrebbe
da non credere; verrebbe da pensare ad un modello unico.
Non chiedete, a questo punto e infine, il pronostico ai giornalisti; ed io sono iscritto
all’Ordine da oltre 32 anni.

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