Dopo ore di polemiche e interpretazioni contrastanti, don Nuccio Cannizzaro, sacerdote reggino, rompe il silenzio e chiarisce il senso delle parole pronunciate durante lโomelia che ha accompagnato la celebrazione eucaristica conclusiva degli Stati generali del Mezzogiorno di Forza Italia.
In una nota ufficiale, il sacerdote spiega che il suo intervento si รจ sviluppato, come da tradizione liturgica, partendo dal commento della parola di Dio della domenica: โHo citato il libro di Qohelet, parlando della vanitร , e poi ho commentato il Vangelo di Luca. Solo alla fine ho rivolto alcune riflessioni allโassemblea, ponendo domande sul percorso che stavano compiendoโ.
โInvito a riflettere sulla Dottrina Sociale della Chiesaโ
Don Cannizzaro precisa che il suo richiamo ai presenti รจ stato โunโesortazione ad alzare lo sguardo, a superare logiche di breve periodo e a fare scelte coraggiose per il bene del Sud, con la consapevolezza che il rilancio del Mezzogiorno rappresenta un vantaggio per lโintera nazioneโ. Nel suo discorso, il sacerdote ha proposto di prendere in considerazione la Dottrina Sociale della Chiesa come riferimento etico e culturale per lโazione politica. Un passaggio che ha suscitato reazioni contrastanti, in particolare quando ha toccato il tema della giustizia.
โContro il giustizialismo, non contro la giustiziaโ
โNon ho mai attaccato la cultura della giustizia โ puntualizza โ. Ho parlato del valore evangelico della giustizia come opera di Dio e non degli uomini. Ho distinto la legalitร , che รจ prassi giuridica degli stati, dal giustizialismo, che in certi casi puรฒ non aiutare la giustizia veraโ. Don Cannizzaro, giร coinvolto in processi in passato, rivendica il suo rispetto verso le istituzioni e il sistema giudiziario: โHo sempre rispettato i vari gradi di giudizio e confidato nel sereno compimento dellโiter processuale. Ribadisco il mio apprezzamento per lโordinamento giuridico dello Stato e per una magistratura libera e autorevole, che รจ garanzia di libertร per tutti i cittadiniโ.
Un chiarimento che mira a spegnere le polemiche
Con queste parole, il sacerdote tenta di chiudere una vicenda che, a margine di un evento politico, ha assunto toni divisivi. โIl mio pensiero non puรฒ e non deve essere usato strumentalmenteโ, conclude, rivendicando la natura pastorale del suo intervento e il diritto-dovere, come uomo di Chiesa, di proporre riflessioni morali e spirituali anche davanti a platee politiche.