Secondo la Quarta Indagine Nazionale di Agenas, la Calabria si colloca agli ultimi posti per la rete cardiologica, con un punteggio di 0,63 su 1, ben al di sotto delle regioni leader come Campania, Friuli-Venezia Giulia e Lazio. La capacità di intervenire rapidamente in caso di infarto è limitata: solo una parte dei pazienti riceve l’angioplastica entro 90 minuti, ritardo che può incidere sulla sopravvivenza e sul rischio di complicanze.
Anche la rete per l’ictus segna ritardi: mentre regioni come Campania, Marche e Veneto raggiungono punteggi massimi, la Calabria resta indietro, con difficoltà nell’eseguire la trombolisi nei tempi critici e garantire l’intervento chirurgico nei casi di ictus emorragico.
Pronto Soccorso: solo due pazienti su tre ricevono cure nei tempi previsti
I dati Agenas confermano che nelle strutture calabresi solo circa il 67% delle visite in Pronto Soccorso avviene nei tempi raccomandati, con variazioni significative tra centri urbani e zone interne. L’elevata percentuale di accessi per codici bianchi o verdi, circa il 60%, indica inoltre un uso intenso del pronto soccorso anche per patologie lievi, che rischia di rallentare la gestione delle emergenze più gravi.
Bilancio e prospettive
In sintesi, il rapporto Agenas conferma progressi generali nella gestione delle emergenze tempo-dipendenti, ma evidenzia come Calabria e altre regioni restino in ritardo, soprattutto nella rete cardiologica e nel trattamento dell’ictus. Per garantire equità e sicurezza su tutto il territorio nazionale, saranno necessari interventi mirati e un rafforzamento delle strutture locali.