3 Ottobre 2025
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Escluso dal confronto di Legambiente, Toscano al veleno: “Occhiuto rivendica l’ovvio, Tridico vende illusioni”

Dura critica al dibattito Occhiuto-Tridico, definendolo sterile e inadeguato. Attacca la "propaganda" del centrodestra sui rifiuti e il "fallimento culturale" della transizione ecologica del centrosinistra

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Il dibattito sui temi ambientali in Calabria si arricchisce della voce critica di Francesco Toscano, candidato alla presidenza della Regione per Democrazia Sovrana Popolare (Dsp). Toscano ha aperto la sua dichiarazione lamentando l’esclusione, l’ennesima, dal confronto organizzato da Legambiente tra il presidente uscente Roberto Occhiuto e il candidato Pasquale Tridico.

“Visto che, come tanti altri, Legambiente non ci ha invitato al dibattito fra i candidati alla presidenza della Regione Calabria, ritenendo che noi non lo siamo benché lo siamo al pari di Occhiuto e Tridico, ci tocca partecipare dire la nostra ancora una volta da esclusi. Tuttavia, esclusi soltanto dai salotti, non dal consenso popolare che cresce attorno a Democrazia Sovrana Popolare» ha dichiarato Toscano.

Secondo il candidato Dsp, il dibattito tra gli avversari politici “conferma che in Calabria si continua a litigare senza affrontare la questione ambientale nella maniera corretta”.

Rifiuti e Green Deal: l’attacco a Occhiuto e Tridico

Toscano ha indirizzato critiche specifiche a entrambi i candidati, accusandoli di portare avanti una “dialettica sterile”. Attacca il presidente uscente che “rivendica come un successo l’ordinaria amministrazione sui rifiuti e sulla depurazione”. Sottolinea che, nonostante Occhiuto si vanti della differenziata al 65%, la Calabria non è autosufficiente: “non dice che parte dei rifiuti viene ancora smaltita fuori regione, 192mila tonnellate secondo il Rapporto Ispra 2024, con costi aggiuntivi importanti per i comuni e per i cittadini”.

Ne ha anche per Tridico con il candidato Dsp che respinge la proposta di transizione ecologica, definendola “il vangelo della transizione ecologica, sconfessato perfino dal suo amico Mario Draghi”. Toscano definisce il Green Deal un “piano diabolico dei potenti che devastano il mondo e lucrano sulle spalle delle masse” scaricando sui più poveri i costi. Conclude che Tridico, portando sulle spalle quel “fallimento culturale e politico” è “il meno credibile a parlare di ambiente”.

Dsp si schiera in totale controtendenza, affermando di essere contrario al Green Deal, sostenendo che solo “sconfiggere i potentati finanziari, onnivori e brutali, è l’unica strada per preservare l’ambiente e la vita umana”.

Le proposte di Dsp: pubblico, comunitario e autonomo

La proposta di Francesco Toscano per l’ambiente calabrese è incentrata su un modello pubblico e comunitario che “metta al centro i cittadini, i sindaci e i territori” e che garantisca una gestione trasparente e autosufficiente.

Rifiuti, filiera corta e tari ridotta: Toscano propone di introdurre l’obbligo di filiera corta per il riciclo e il recupero dei materiali. Ciò andrebbe realizzato sostenendo la creazione di impianti di trattamento pubblici a scala territoriale e premiando i comuni virtuosi con riduzioni tariffarie effettive. L’obiettivo è chiaro: «La Tari deve diminuire con il riciclo e non aumentare per alimentare l’ennesima emergenza».

Acqua e depurazione, gestione pubblica reale: Sul fronte idrico, Toscano critica l’affidamento del servizio integrato a Sorical, i cui risultati restano “insoddisfacenti”: “a Crotone, a Catanzaro e a Cosenza l’acqua continua a mancare la sera, le perdite di rete superano il 50% e la depurazione non è all’altezza”.

La proposta Dsp è la gestione pubblica reale dell’acqua come bene comune, con: investimenti vincolati alla manutenzione delle reti. Un controllo trasparente sui depuratori. Un coinvolgimento stabile delle università calabresi nel monitoraggio e nell’innovazione tecnologica.

Toscano conclude che la Calabria non si salva con la “propaganda di Occhiuto né con le illusioni di Tridico”, ma con un modello nuovo e, soprattutto, con chi “lo faccia funzionare nella massima autonomia dai poteri occulti e dalla ‘ndrangheta“.

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