A ottobre 2025, l’Agenzia delle Entrate invierà 12mila lettere ai contribuenti che hanno usufruito del Superbonus senza aggiornare la rendita catastale dell’immobile, anche quando ciò sarebbe stato necessario. Non si tratta di una sanzione immediata, ma di un invito a regolarizzare la posizione o a fornire chiarimenti al Fisco.
La prima serie di comunicazioni, partita ad aprile con 3mila lettere, aveva già stimolato molti destinatari a mettersi in regola: circa 1.800 proprietari avevano iniziato le procedure per aggiornare la rendita catastale dopo i lavori.
Chi rischia di ricevere l’avviso
Gli avvisi sono indirizzati principalmente a chi ha eseguito lavori consistenti grazie al Superbonus, ma non ha aggiornato il valore catastale dell’immobile. Il Fisco sospetta che la mancata revisione possa essere un modo per evitare il pagamento di imposte, come Imu o tasse correlate al valore dell’abitazione.
Come spiegato dalle fonti, la platea non è definita da una soglia precisa, ma riguarda principalmente proprietari di immobili con rendita bassa o nulla che, dopo i lavori, richiedono un rimborso fiscale elevato.
Obiettivi e numeri
Il Governo Meloni, con la Legge di Bilancio 2024, aveva previsto la possibilità di inviare comunicazioni ai beneficiari del Superbonus. Quest’anno, con queste 12mila lettere, il Fisco punta a raggiungere l’obiettivo di 15mila avvisi inviati. Il Piano integrato 2025-2027 prevede addirittura 20mila lettere nel 2026 e 25mila nel 2027, per intensificare i controlli sui benefici fiscali.
Come rispondere alla lettera del Fisco
Ricevere la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate non significa essere automaticamente sanzionati, ma segnala che il Fisco intende verificare la correttezza dei conti. Chi riceve la lettera può mettersi in regola qualora fosse necessario aggiornare la rendita catastale dell’immobile dopo i lavori, avviando le procedure presso il Catasto per determinare il nuovo valore. In alternativa, è possibile chiarire la situazione inviando all’Agenzia tutte le informazioni utili che giustifichino il mancato aggiornamento; se la spiegazione risulta convincente, non si incorre in alcuna multa. Ignorare l’avviso, invece, comporta il rischio di ulteriori controlli e, nel caso vengano accertate violazioni, l’applicazione di sanzioni amministrative.