Doveva essere una partita di calcio dilettantistico, si è trasformata in un caso giudiziario destinato a far discutere. Al centro della vicenda Tonino Ventrice, calciatore della squadra Asf Francica, indagato per violenza e lesioni nei confronti di un arbitro minorenne durante l’incontro di campionato contro il Girifalco disputato il 23 novembre 2025.
Secondo l’impostazione accusatoria della Procura di Vibo Valentia, l’indagato avrebbe aggredito il direttore di gara dopo un’espulsione, afferrandolo, colpendolo e danneggiandone anche l’orologio. Lesioni giudicate guaribili in sette giorni, ma ritenute penalmente rilevanti perché avvenute in occasione di una manifestazione sportiva e ai danni di un soggetto minorenne. Il quadro giuridico è aggravato dall’applicazione del nuovo articolo 583 quater del codice penale, introdotto dal decreto legge del 30 giugno 2025, che equipara l’arbitro al pubblico ufficiale, inasprendo le pene in caso di aggressioni.
La richiesta della Procura
Alla luce delle modalità del fatto e della giovane età dell’arbitro, il pubblico ministero aveva chiesto l’applicazione di una misura cautelare personale, ritenendo sussistente il pericolo di reiterazione della condotta. La richiesta principale era quella degli arresti domiciliari e in subordine il divieto di dimora in Calabria. Nelle carte dell’accusa si parla di pericolosità sociale, di incapacità di autocontrollo e di allarme sociale legato a episodi di violenza nei campi di calcio, tema su cui il legislatore è recentemente intervenuto proprio per rafforzare la tutela degli arbitri.
La decisione del gip
Il gip di Vibo Valentia, Francesca Loffredo, a seguito dell’interrogatorio, non ha ritenuto di dover applicare nei confronti del calciatore del Francica alcuna misura cautelare. Rigettata quindi la richiesta formulata dalla Procura di Vibo. Nell’ordinanza, il giudice ha ritenuto non sussistenti le esigenze cautelari escludendo il pericolo attuale e concreto di reiterazione del reato. Una decisione che, sul piano cautelare, accoglie integralmente la tesi difensiva prospettata dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Bernardo Ceravolo. Di conseguenza, Tonino Ventrice resta in totale libertà, senza alcuna misura restrittiva applicata. Nei suoi confronti il questore di Vibo aveva anticipato tutti disponendo un Daspo di cinque anni, ovvero il divieto di partecipazione alle manifestazioni sportive. Poche ore dopo era arrivato anche il provvedimento del giudice sportivo che ha squalificato il giocatore del Francica per cinque anni.
Cosa cambia (e cosa no)
La pronuncia del gip non chiude il procedimento penale, che prosegue nel merito. Il giudice si è limitato a valutare l’assenza dei presupposti per una misura cautelare, senza esprimere un giudizio definitivo sulla responsabilità penale dell’indagato. Resta sullo sfondo il tema, ormai centrale, della violenza negli stadi e nei campi dilettantistici, soprattutto quando a essere coinvolti sono arbitri giovanissimi. Il nuovo articolo 583 quater, introdotto lo scorso 30 giugno, assimila il direttore di gara a un pubblico ufficiale e inasprisce fortemente le pene in caso di lesioni procurate in occasione di manifestazioni sportive. La Procura di Vibo ha agito nell’ambito di questo perimetro già in sede cautelare. L’applicazione della nuova normativa in materia passa, però, come sempre, dal vaglio dei giudici e Ventrici resta quindi indagato a piede libero.











