Favori in cambio di utilità non solo con appartenenti al mondo politico-istituzionale, ma anche con quelli del settore imprenditoriale. E il modus operandi dell’ex ufficiale di polizia giudiziaria Ercole D’Alessandro sarebbe stato sempre lo stesso: elargire il suo appoggio facendo leva sulle sue conoscenze, garantendo notizie riservate dietro compenso. Nell’informativa della Guardia di finanza, confluita negli atti dell’inchiesta della Procura di Catanzaro, che vede indagato l’ex finanziere insieme ad altre 30 persone, tra dirigenti regionali, imprenditori, politici, emerge lo stretto rapporto che D’Alessandro intrattiene con un concessionario di veicoli di Catanzaro, nei cui confronti si propone come risolutore di contenziosi di natura penale e tributaria ricevendo in cambio un serie di regalie come dare la concessione a titolo gratuito di macchine.
“Se non fosse stato per me l’imprenditore sarebbe stato arrestato”
Dalle intercettazioni trascritte risulta che D’Alessandro riferisce puntualmente all’imprenditore possibili deleghe di indagini, che lo riguardano o comunque circostanze relative a persone vicini allo stesso imprenditore. L’ex finanziere lo aggiorna sulla definizione di un accertamento, che per gli investigatori potrebbe ricondursi alla chiusura di un’attività ispettiva in materia di antiriciclaggio, aggiornamenti derivanti dall’aver previamente consultato le banche dati della Finanza, da cui risulta la presenza di due segnalazioni di operazioni sospette sul conto dell’imprenditore delegate al Gruppo di Catanzaro con esito negativo. In una conversazione intercettata l’ex luogotenente confida alla compagna HasaJ Odeta che se non fosse stato per il suo intervento l’imprenditore sarebbe stato arrestato, accennando anche a questioni insorte nell’ambito familiare. E D’Alessandro poteva contare sulla complicità di altri pubblici ufficiali a lui legati da rapporti di un’amicizia basata su reciproci favori per agevolare il concessionario di auto.
La complicità degli amici dell’Agenzia delle Entrate
Dal carteggio emerge come D’Alessandro si avvale di dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Catanzaro per ovviare ad azioni di prevenzione e contrasto dell’evasione ed elusione fiscale. In particolare l’ex ispettore di polizia giudiziaria si prodiga affinchè vengano risolte le questioni di carattere tributario riguardanti l’imprenditore. Uno dei due funzionari e D’Alessandro sono accumunati da un reciproco rapporto di scambio di favori. Infatti a suo dire l’ex ispettore sarebbe stato contattato dal funzionario pubblico per intercedere su un colonnello, passato di grado all’Agenzia dell’Entrata di Roma per richiedere una sua progressione di carriera, circostanza rappresentata proprio all’imprenditore, che afflitto da diversi debiti di natura tributaria e da significative cartelle esattoriali, una delle quali dell’importo di oltre 13milioni di euro, si rivolge a D’Alessandro per ottenere un “appoggio” all’Ente pubblico. E quest’ultimo per accreditare l’autorevolezza della propria figura nei confronti del concessionario fa i nomi dei componenti di alcune sezioni istituite nella Commissione Tributaria provinciale, per bloccare una cartella esattoriale non firmata dall’imprenditore.
Concessione di auto e fitti gratis per l’ex finanziere e la sua famiglia
Finanziere e concessionario discutono in merito ad un’estorsione che potrebbe essere derivata da questo accertamento, “ tu t’hai studiare per fare in modo che c’è l’estorsione dda” e D’Alessandro ribatte che l’estorsione già c’è”. L’imprenditore è sicuro che se gli danno la possibilità di difendersi la cartella gliel’annullano e l’ex finanziere coinvolge una fitta rete di professionisti per risolvere il problema dell’amico. Per ricompensare l’ex ispettore per l’aiuto elargito, l’imprenditore ricambia con molteplici utilità offerte anche alla famiglia di D’Alessandro: dalla concessione a titolo gratuito di veicoli riconducibili al suo gruppo imprenditoriale, alla cessione di partite creditorie in favore di Ercole D’Alessandro e alla concessione in fitto di locali ad uso ambulatoriale a titolo gratuito. “D’Alessandro ha coltivato un rapporto di vicendevole utilità che gli ha permesso di usufruire a titolo gratuito di beni mobili e immobili per sè o per i prossimi congiunti piegando le proprie funzioni pubbliche nell’interesse dell’imprenditore”.
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