7 Novembre 2025
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Calabria

Lavoratori sfruttati nei supermercati del Catanzarese, chiesti 14 anni per Paoletti. Invocate altre 5 condanne (NOMI)

Si tratta del filone abbreviato dell'inchiesta della Procura di Catanzaro, nome in codice Ergon. Per altri sei imputati รจ in corso il processo dibattimentale

Ha chiesto condanne pesanti che vanno dai 14 anni a un anno e quattro mesi di reclusione il sostituto procuratore Saverio Sapia per i sei imputati giudicati con rito abbreviato, coinvolti nellโ€™inchiesta โ€œErgonโ€, che ha portato la Guardia di finanza ad eseguire il 29 ottobre scorso 5 misure cautelari, disposte dal gip Luca Bonifacio, inchiesta che ruota intorno alla gestione illecita dei supermercati Paoletti nel Catanzarese.ย 

Le richieste di pena

ย Davanti al gup Mario Santoemma, il magistrato al termine della requisitoria ha invocato la pena piรน alta per lโ€™imprenditoreย Paolo Paoletti, di Soverato, chiedendone la condanna a 14 anni, 4 mesi e 4mila euro di multa, piรน la confisca del compendio aziendale;ย per il sindacalistaย Vito Doria, residente a Satriano, invocati 2 anni;ย perย Vittorio Fusto, residente a Girifalco, 7 anni, 11 mesi, 3 giorni e 1.500 euro di multa;ย Tiziana Nisticรฒ, di Satriano,4 anni, 11 mesi, 20 giorni e 1.200 euro di multa; perย ย Rosario Paolettiย Martinez, residente a Soverato 1 anno e 4 mesi eย perย Anna Valentino, residente a Soverato, 9 anni, 2 mesi e 2mila euro di multa. Poi la parola รจ passata alle parti civili, Cgil, la Filcams Cgil Calabria, la Filcams Cgil nazionale e 47 lavoratori, rappresentate, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Mussari, Salvatore Giunone, Paolo Carnuccio, Alice Piperissa, Lucrezia Staiano, Livio Muscatiello, Vincenzo Larocca, Francesco Mancuso e Vittorio Ranieri, che si sono associate alle richieste del pubblico ministero.

Per altri sei imputati, 4 persone fisiche e due societร , che hanno optato per il rito ordinario, rinviati a giudizio il 28 aprile scorso, รจ in corso il processo dibattimentale. Si tratta di Antonio Citriniti, di Catanzaro; Paolo Giordano di Catanzaro; Maria Teresa Panariello, di Avellino e Giorgio Rizzuto residente a Catanzaro.

I ruoli dellโ€™organizzazione criminale

Secondo le ipotesi di accusa, allโ€™interno dellโ€™organizzazione ognuno avrebbe avuto ruolo e compiti ben delineati. Il dominus, sarebbe stato il titolare dei supermercati Paolo Paoletti, che avrebbe supervisionato e diretto lโ€™attivitร  di tutta lโ€™associazione, incamerando il profitto dei reati, effettuando in prima persona i colloqui per le assunzioni dei lavoratori. Avrebbe imposto e dettato le condizioni di sfruttamento, impartito ai direttori dei singoli punti vendita le disposizioni sui turni di servizio e sulle ferie dei dipendenti, decidendo la tipologia di contratto da utilizzare nellโ€™assunzione di ogni singolo lavoratore. Sempre secondo lโ€™impianto accusatorio, Paoletti avrebbe coordinato le attivitร  di Panariello, Valentino e Rizzuto nel redarre falsi contratti con buste paghe che avrebbero mascherato le reali condizioni dei lavoratori, costringendo i dipendenti che subivano infortuni nel luogo di lavoro a dichiarare il falso.

Il massimo profitto con il minimo rischio

Ad affiancarlo nella gestione del personale Anna Valentino, che avrebbe impartito le direttive ai direttori dei punti vendita sui turni da far osservare ai dipendenti, collaborando con Paoletti per individuare la migliore strategia per massimizzare il profitto con rischi minimi. Valentino dal primo gennaio 2024 avrebbe curato la contabilitร  delle societร , versando o ricevendo mensilmente in contanti dai dipendenti sottoposti a sfruttamento le differenze retributive tra lโ€™importo dello stipendio in busta paga e quello pattuito inizialmente. Maria Teresa Panariello offre un costante contributo al vertice dellโ€™organizzazione, coadiuvando Paoletti e Valentino per individuare le concrete modalitร  di sfruttamento dei lavoratori, cercando di evitare denunce o azioni civili. Redige i contratti dei dipendenti sfruttati inserendo clausole sulla scelta del lavoro part- time e sulla retribuzione, non corrispondenti al reale orario di lavoro e alle mansioni svolte dai dipendenti, in modo da far risultare una retribuzione netta effettiva apparentemente in linea con le disposizioni del Contratto nazionale del lavoro, e inoltre suggerisce a Paoletti e Valentino le modalitร  per evitare vertenze sindacali.

Il sindacalista a disposizione di Paoletti

 Rizzuto e Nisticรฒ, secondo il magistrato, in qualitร  di partecipi avrebbero predisposto la documentazione relativa allโ€™assunzione dei nuovi dipendenti, curando la contabilitร  aziendale, versando e ricevendo anche loro, mensilmente in contanti dai dipendenti sottoposti a sfruttamento le differenze retribuitive tra lโ€™importo dello stipendio in busta paga e quello precedentemente pattuito con Paoletti. Ma partecipi del sistema sarebbero anche Fusto, Giordano e Citriniti, esecutori delle direttive di Paoletti sulle condizioni di lavoro, coloro che in caso di infortunio sul lavoro avrebbero spinto i dipendenti a riferire ai sanitari una dinamica diversa da quella effettiva, contribuendo ad imporre condizioni lavorative vessatorie. Ma cโ€™รจ di piรน. Il sindacalista della Uila Doria avrebbe stipulato in veste di conciliatore sindacale plurimi accordi transattivi โ€œtombaliโ€, su disposizione di Paoletti, assicurando allโ€™associazione a delinquere il massimo profitto. Avrebbe effettuato, secondo la Procura, lโ€™iscrizione al sindacato Uila di Soverato di 85 lavoratori della Paoletti e della Food& More a loro insaputa e a spese di Paoletti, aumentando il proprio potere di rappresentanza sindacale.  

Il collegio difensivo

Nel nutrito collegio difensivo, compaiono i nomi tra gli altri, di Helenio Cartaginese, Giuseppe Partenopei, Giuseppe Fonte, Vincenzo Vaiti, Domenico Cortese, Mario Sinopoli, Francesco Gambardella, Sergio Rotundo, Antonio Balladelli, Aldo Casalinuovo.

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