Recenti studi scientifici hanno finalmente chiarito perché asma e allergie alimentari possano comparire o modificarsi nel corso della vita, dall’infanzia fino all’età adulta e senile. Al centro della scoperta c’è il microbiota intestinale, ecosistema di miliardi di microrganismi che influenza la programmazione del sistema immunitario, determinando la predisposizione o la resilienza alle malattie allergiche.
Il microbiota: il vero regolatore delle allergie
Tradizionalmente si pensava che la comparsa di allergie fosse determinata principalmente dalla genetica, ma gli esperti oggi spiegano che il microbiota svolge un ruolo cruciale. Se in sintonia con l’ospite, favorisce una risposta immunitaria protettiva; in caso di squilibrio, aumenta la suscettibilità alle allergie in qualsiasi fase della vita.
Come sottolinea Vincenzo Patella, presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic): “Il microbiota intestinale detta il nostro destino clinico, influenzando quando e come si manifestano allergie come asma, dermatite atopica e reazioni alimentari”.
I primi 1000 giorni di vita sono decisivi
Alessio Fasano, esperto mondiale del microbiota, spiega che i primi 1000 giorni di vita sono fondamentali per educare le cellule immunitarie a distinguere tra sostanze innocue e potenziali pericoli. La ridotta presenza di Bifidobacterium e di determinati ceppi di Clostridia è associata a un maggior rischio di allergie. Questi microrganismi producono acidi grassi a catena corta, essenziali per rafforzare la barriera intestinale e promuovere la maturazione delle cellule T regolatorie (Treg).
Al contrario, un microbioma povero di diversità e ricco di Enterobacteriaceae favorisce infiammazione e perdita di tolleranza, aumentando la probabilità di sviluppare asma e allergie alimentari.
Evidenze scientifiche recenti
Due studi pubblicati su Annals of Allergy, Asthma & Immunology e Gut Microbes hanno analizzato il ruolo del microbiota in gravidanza e infanzia, confermando come le prime fasi della vita siano determinanti per la risposta immunitaria. L’alterazione del microbiota nei primi anni può scatenare la cosiddetta “marcia allergica”, che trasforma predisposizione genetica in malattia conclamata.
Allergie e popolazione: un’epidemia globale
L’incidenza di malattie allergiche è in costante crescita, soprattutto nei Paesi industrializzati. In Italia, l’asma colpisce il 10% degli under 18, le allergie alimentari il 6-8%, e circa il 10% soffre di allergie cutanee. Tra gli adulti, la prevalenza è rispettivamente del 5%, 3% e 10%, con un ulteriore 15-20% di persone affette da rinite allergica.
Le allergie si presentano con maggiore gravità quando più patologie coincidono, rendendo le terapie più complesse e prolungate nel tempo, con un forte impatto sulla qualità della vita e sulla sostenibilità del sistema sanitario.
Il ruolo dell’età e dell’invecchiamento
Negli anziani il rischio di sviluppare allergie è più elevato. Con l’invecchiamento, il microbiota perde diversità e specie benefiche, come Bifidobacterium, aumentando la predisposizione a reazioni allergiche anche in tarda età. L’immunosenescenza accentua una risposta sbilanciata verso gli allergeni, complicando la gestione delle malattie allergiche.
Strategie di prevenzione e futuro della ricerca
Comprendere il ruolo del microbiota è fondamentale per sviluppare strategie di prevenzione basate su dieta, probiotici, prebiotici o interventi mirati già nei primi mesi di vita. Come conclude Patella: “Intervenire precocemente può favorire l’equilibrio microbico e rafforzare la tolleranza immunologica, arginando l’epidemia di allergie e migliorando la qualità della vita di milioni di persone”.