In occasione della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione, istituita dall’Unesco, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lancia un forte monito sull’importanza dell’istruzione e sulle nuove sfide che la società contemporanea deve affrontare. In un messaggio che non lascia spazio a interpretazioni, Mattarella sottolinea come l’alfabetizzazione sia ancora un diritto negato per 754 milioni di adulti nel mondo, due terzi dei quali donne. Il Presidente connette esplicitamente l’analfabetismo alla povertà, definendolo “spesso sinonimo” di essa.
Analfabetismo tradizionale e funzionale: il caso Italia
Se in Italia l’analfabetismo tradizionale è stato in gran parte superato, grazie anche al dettato costituzionale, Mattarella non nasconde la sua preoccupazione per l’elevata incidenza dell’analfabetismo funzionale. Questa forma di analfabetismo coinvolge ben un terzo della popolazione adulta e riguarda quelle persone che, pur sapendo leggere e scrivere, non riescono a utilizzare le informazioni in modo efficace nella vita di tutti i giorni. Il Presidente lancia un ulteriore allarme sulla presenza di fasce di analfabetismo tra la popolazione immigrata.
L’era digitale e le nuove sfide
Il tema di quest’anno, “Promuovere l’alfabetizzazione nell’era digitale”, viene accolto con favore da Mattarella, che lo definisce “opportuno”. La digitalizzazione ha spostato la fruizione dei contenuti e l’esercizio dei diritti su nuove piattaforme, creando il rischio di nuove disuguaglianze ed esclusioni. Per questo, il Presidente invita a rivedere il concetto stesso di alfabetizzazione, che deve includere non solo le competenze linguistiche ma anche quelle digitali. Queste ultime sono considerate indispensabili per affrontare le trasformazioni in atto e per consentire ai cittadini di esercitare i propri diritti e sviluppare un pensiero critico e autonomo, contribuendo così a una società più equa e solidale.