Il nome evoca scenari inquietanti, ma la realtà è più sfumata. La variante K dell’influenza non è più letale delle precedenti, ma è più contagiosa e sta spingendo in alto la curva dei contagi proprio alla vigilia delle festività natalizie, quando cene, riunioni familiari e spostamenti rischiano di trasformarsi in un potente acceleratore del virus.
I numeri: oltre 800 mila casi in sette giorni
Secondo il sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, nella settimana dall’8 al 14 dicembre l’incidenza delle infezioni respiratorie acute ha raggiunto 14,7 casi ogni mille assistiti, con 817 mila nuovi contagi stimati. Dall’inizio della stagione fredda, quasi 5 milioni di italiani sono stati colpiti da virus influenzali e respiratori.
La variante K domina la stagione
Le analisi indicano che la variante K è ormai nettamente prevalente. Si tratta di una mutazione del ceppo A/H3N2, incluso nel vaccino, ma geneticamente diversa rispetto a quella attesa.
“È forse un po’ più contagiosa e più duratura – spiega Fabrizio Maggi, direttore del laboratorio di virologia e biosicurezza dello Istituto Spallanzani – e comporta un rischio maggiore per i soggetti più fragili”.
Europa colpita, Italia in rapida salita
La K non è un fenomeno isolato. Il picco è già stato raggiunto nel Regno Unito, mentre in Germania si stimano 7 milioni di persone a letto. In 27 Paesi europei su 38, l’Oms segnala un’incidenza alta o molto alta.
In Italia la curva è in piena ascesa e, avvertono gli esperti, da Natale in poi le occasioni conviviali favoriranno lo scambio di particelle respiratorie, amplificando i contagi.
Ospedali sotto pressione
Allo Spallanzani i segnali sono già evidenti. “I ricoveri per complicanze influenzali, tra cui la polmonite, sono in aumento – avverte Gina Gualano, responsabile delle malattie infettive respiratorie –. Ci aspettiamo settimane molto intense“.
Vaccini: pochi over 65 protetti
Un elemento critico resta la bassa adesione alla vaccinazione tra gli anziani. “Circa la metà degli over 65 non ha risposto all’invito a vaccinarsi dal medico di famiglia o in farmacia”, sottolineano gli specialisti.
Il vaccino, ricordano, protegge dalle forme gravi e, anche in caso di contagio, rende la malattia molto più lieve. I sintomi della variante K potrebbero risultare più intensi, ma al momento mancano conferme definitive.
Dove colpisce di più
L’epidemia mostra un’intensità molto sostenuta in Campania e Sardegna, alta in Sicilia, media in Abruzzo, Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e nella provincia di Bolzano.
Nessuna emergenza aviaria
Il bollettino dell’Iss chiarisce che non ci sono tracce di influenza aviaria nella popolazione umana, nonostante la presenza del virus H5N1 tra gli uccelli in diverse aree europee.
“Il rischio di salto di specie aumenta con i casi animali – osserva l’epidemiologo Giovanni Rezza – ed è per questo che la sorveglianza resta altissima”.
La prima cura resta il riposo
In attesa di capire quanto durerà l’ondata, i medici ribadiscono la regola base: riposo, antipiretici e antinfiammatori se necessari e attenzione ai soggetti fragili.
Il Natale è alle porte, ma la variante K corre veloce: prudenza e prevenzione saranno decisive per evitare un dicembre da record anche nei pronto soccorso.












