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19 Dicembre 2025
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Consiglio regionale, tutto secondo copione. Il centrodestra si prende tutto: ecco le commissioni (NOMI)

Ritardi, assenze eloquenti e votazioni blindate: a Palazzo Campanella l’insediamento delle Commissioni consiliari segue un copione già scritto

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L’avvio della nuova fase consiliare a Palazzo Campanella arriva con oltre un’ora di ritardo, ma quando il Consiglio regionale della Calabria entra finalmente nel vivo il copione è già scritto. Prima l’approvazione delle modifiche al Regolamento interno, necessarie a rimodulare alcune competenze tra le Commissioni, poi il passaggio decisivo: l’elezione degli uffici di presidenza degli organismi consiliari.

Le variazioni regolamentari sono minime ma significative. Le Riforme vengono spostate nella Prima Commissione, mentre Turismo, sport e politiche giovanili confluiscono nella Quinta, ridisegnando così l’assetto delle materie senza stravolgimenti, ma con effetti evidenti sugli equilibri politici.

Assenze strategiche e votazioni senza sorprese

Al momento delle votazioni non passano inosservate alcune assenze pesanti. Ferdinando Laghi, pur risultando presente all’appello, sceglie di non partecipare al voto, mentre Giuseppe Mattiani si sfila dalla seconda votazione in poi. Due segnali diversi, ma politicamente eloquenti, che raccontano tensioni interne alla maggioranza e malumori mai del tutto sopiti.

Nonostante ciò, le coalizioni tengono. Il centrodestra vota compatto sui nomi concordati, mentre il centrosinistra rinuncia a indicare un proprio rappresentante per alcune cariche, limitandosi in più occasioni alla scheda bianca. Il risultato è una distribuzione delle presidenze che non lascia spazio a interpretazioni: tutte le Commissioni finiscono sotto il controllo della maggioranza.

La Prima Commissione e il peso delle Riforme

La Prima Commissione Affari istituzionali e Riforme viene affidata al leghista Orlandino Greco, che raccoglie una larga maggioranza di consensi. Alla vicepresidenza va Giuseppe Ranuccio del Partito Democratico, mentre il ruolo di segretario viene assegnato a Riccardo Rosa di Noi Moderati. Una Commissione centrale, soprattutto dopo l’attribuzione delle competenze sulle riforme, che assume un peso politico non secondario.

Bilancio, sanità e ambiente: le caselle chiave

La Seconda Commissione Bilancio e programmazione economica viene presieduta da Filippo Pietropaolo di Fratelli d’Italia. Alla vicepresidenza siede Giuseppe Falcomatà per il Pd, mentre il segretario è Giacomo Crino in quota Occhiuto Presidente. Una scelta che consegna a FdI una delle leve più delicate dell’attività consiliare.

La Terza Commissione Sanità, attività sociali e formative viene guidata da Angelo Brutto di Fratelli d’Italia. Al suo fianco, come vicepresidente, Rosellina Madeo del Pd, mentre la segreteria è affidata al leghista Gianpaolo Bevilacqua.

Alla Quarta Commissione Ambiente, lavori pubblici e infrastrutture la presidenza va a Sergio Ferrari di Forza Italia. La vicepresidente è la pentastellata Elisa Scutellà, mentre il ruolo di segretario viene ricoperto da Rosaria Succurro di Occhiuto Presidente.

Cultura, turismo e agricoltura: le altre presidenze

La nuova Quinta Commissione, che accorpa istruzione, cultura, musei, biblioteche, turismo, porti e commercio, viene affidata a Emanuele Ionà di Occhiuto Presidente. Alla vicepresidenza siede il capogruppo dem Ernesto Alecci, mentre la segreteria va a Daniela Iriti di Fratelli d’Italia.

La Sesta Commissione Agricoltura, foreste e attività produttive viene presieduta dalla forzista Elisabetta Santoianni. La vicepresidente è Filomena Greco di Casa Riformista, mentre il segretario è ancora Emanuele Ionà, che cumula così più incarichi.

Antindrangheta e Vigilanza: le Commissioni più delicate

La Commissione speciale anti-’ndrangheta viene guidata da Marco Polimeni di Forza Italia. Alla vicepresidenza viene eletto Enzo Bruno per Tridico Presidente, mentre il segretario è Antonio De Caprio, anch’egli in quota azzurra.

Molto più controversa la scelta sulla Commissione di Vigilanza. A presiederla è Riccardo Rosa di Noi Moderati, con Francesco De Cicco dei Democratici Progressisti vicepresidente e Elisabetta Santoianni segretario. Una decisione che scatena le critiche dell’opposizione, che denuncia la rottura di una prassi consolidata secondo cui la Vigilanza dovrebbe essere affidata alle minoranze.

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