«È una sconfitta», mette subito in chiaro Nico Stumpo (Pd), commentando i primi dati sull’elezione in Calabria. «Speriamo che la forchetta sia un po’ più bassa. Ma anche nelle sconfitte così dure è obbligatorio lavorare per venirne fuori».
Coalizione prima del simbolo
Sul peso specifico dei dem, Stumpo rivendica l’impostazione: «Il Pd è il primo partito, ma qui in Calabria abbiamo lavorato per essere molto coalizionali. Abbiamo fatto due liste, proprio per la coalizione, non abbiamo pensato al voto del Pd». E chiarisce: «Lo hanno fatto tutti. Ora il tema politico è riuscire a fare un salto di qualità tutti».
Gaza non spiega le urne
A chi prova a incrociare piazze e urne, Stumpo chiude la porta: «Sono andato in piazza in questi giorni per il popolo palestinese perché vivo come una ingiustizia tremenda il fatto che dei bambini siano uccisi dal governo Netanyahu. Ma non pensavo né alla Calabria né alle Marche. Non dobbiamo mettere insieme cose che non hanno nulla a che fare l’una con l’altra». E ancora: «Sono convinto che questa cosa non abbia una ricaduta diretta sul voto: anche le persone che votano a destra sono nauseate da quello che si vede a Gaza».
Sondaggi, liste e obiettivo finale
Sulle aspettative della vigilia: «Avremmo preferito che i sondaggi si fossero sbagliati… Noi abbiamo fatto due liste per un risultato finale. Se avessimo voluto puntare al voto del Pd, ne avremmo fatta una sola. Ora il punto è costruire insieme una coalizione in grado di governare».
Il fattore tempo
Infine l’alibi che non diventa scusa: «Il tempo non ha giocato a nostro favore: abbiamo messo in piedi una coalizione nuova e abbiamo avuto appena 20 giorni per la campagna elettorale». Traduzione politica: presa d’atto della sconfitta, rilancio sul campo largo e una richiesta chiara agli alleati: alzare l’asticella — subito.