6 Ottobre 2025
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Regionali Calabria, il campo largo si sfascia. L’unità non basta e Tridico ammette la sconfitta: “Grande delusione”

Dopo la seconda batosta in una settimana, la coalizione progressista si interroga sul futuro. Conte ringrazia Tridico, Schlein tace, Bonelli e Fratoianni chiedono un cambio di passo

La sconfitta in Calabria è arrivata come una doccia fredda. Dopo quella delle Marche, il campo largo incassa un altro colpo pesante. Roberto Occhiuto travolge Pasquale Tridico con uno scarto di circa venti punti percentuali, consolidando il primato del centrodestra e lasciando il centrosinistra alle prese con una crisi d’identità profonda.

“È stata una battaglia vera, intensa. Sapevamo che sarebbe stata difficile”, ha ammesso Tridico, riconoscendo subito la vittoria dell’avversario. “C’è grande delusione, ma mi conforta il sostegno di tanti”. Parole amare, che raccontano un esito scontato ma non per questo meno doloroso per l’ex presidente dell’INPS, chiamato a una sfida quasi impossibile.

Conte difende Tridico: “Candidatura generosa”

Il primo a intervenire è stato Giuseppe Conte, che ha voluto ringraziare pubblicamente il suo candidato: “Per amore della propria terra ha generosamente accettato di candidarsi, in condizioni di emergenza, a una campagna molto in salita”.

Nel Movimento 5 Stelle, la figura di Tridico non è in discussione. È considerato un profilo tecnico e credibile, che ha dato dignità a una competizione segnata da equilibri fragili e scarsa compattezza. Ma la sua candidatura, decisa in extremis, non è bastata a galvanizzare l’elettorato del campo progressista, frammentato e demotivato.

Il silenzio della Schlein e la linea attendista del PD

Dal fronte democratico, silenzio di Elly Schlein, che ha lasciato il commento al suo responsabile organizzazione Igor Taruffi. “I conti di questo turno elettorale andranno fatti alla fine”, ha detto, rinviando ogni bilancio al voto del 23 novembre. Secondo Taruffi, il centrosinistra cresce rispetto al passato — “dal 27% al 41% complessivo” — ma resta lontanissimo dal colmare il divario con il centrodestra. “L’unità è una condizione indispensabile per vincere e governare”, ha ribadito. Un mantra che ormai suona come un’ammissione di impotenza: l’unità, da sola, non basta più.

Bonelli e Fratoianni: “Serve un cambio di passo”

Dalla sinistra ecologista, il messaggio è chiaro. Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra chiedono una svolta: “La sconfitta in Calabria deve portare a una riflessione. L’unità non è in discussione, ma serve un cambio di passo che non può più essere rinviato”.

Dietro le parole, la frustrazione di chi vede ripetersi gli stessi errori: una coalizione costruita a tavolino, senza una visione comune, priva di leadership riconosciuta. Il “campo largo”, nato come progetto di rigenerazione, rischia di diventare un campo minato, dove ogni sconfitta alimenta nuove divisioni.

Un test per le politiche del 2027

Le regionali in Calabria e nelle Marche sono un test politico in vista delle elezioni del 2027, quando il centrosinistra dovrà sfidare il blocco guidato da Giorgia Meloni. Ma l’alleanza appare ancora priva di bussola. Anche i riformisti, nelle retrovie, sottolineano il paradosso: “Non è un caso che nel giorno del voto in Calabria Schlein abbia convocato la segreteria per discutere di economia”, osservano fonti interne. Mentre il partito discuteva di temi macro, sul territorio la destra consolidava consensi con un messaggio semplice e identitario.

La Calabria resta un fortino del centrodestra

Alla fine, la vittoria di Roberto Occhiuto non è solo politica, ma simbolica. È la dimostrazione che il centrodestra in Calabria resta compatto, radicato e riconosciuto come forza di governo. Per il centrosinistra, invece, è il segnale di una rotta da cambiare. L’unità resta necessaria, ma senza un progetto forte, un linguaggio credibile e volti nuovi capaci di parlare all’elettorato calabrese, rischia di essere un guscio vuoto. Come ha scritto l’Ansa, “l’unità non basta”. E la notte del 6 ottobre resterà negli archivi politici come quella in cui il campo largo ha scoperto di essere largo solo sulla carta.

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