Le voci si rincorrono da giorni, le interpretazioni pure e le discussioni accese sull’attribuzione dei seggi regionali in Calabria agitano il post-voto. La posizione ufficiale di Noi Moderati rassicura i propri elettori e chiude ogni margine di ambiguità: “Nulla cambia. Le regole sono chiare e immutate”. A parlare è Maurizio Vento, delegato delle liste circoscrizionali del partito di Maurizio Lupi, che in una nota ha definito “infondate e giuridicamente inconsistenti” le teorie circolate sui social e in certi ambienti politici. “Pur apprezzando il tentativo di molti improvvisati giuristi di accreditare tesi non supportate dal diritto – scrive Vento – è doveroso chiarire che le norme sull’attribuzione dei seggi sono limpide e non lasciano spazio a interpretazioni arbitrarie”.
La legge elettorale e la sentenza che chiude la questione
Al centro del dibattito c’è la presunta possibilità di ricalcolare i seggi regionali tenendo conto dei voti dei candidati presidenti, ipotesi che – secondo alcuni giuristi – avrebbe potuto modificare la distribuzione dei seggi e mettere in discussione anche gli eletti Vito Pitaro e Riccardo Rosa di Noi Moderati.
Ma la sentenza n. 1736/2010 del Tar Calabria taglia corto: il quorum e la ripartizione dei seggi si calcolano esclusivamente sui voti validi attribuiti alle liste circoscrizionali, non ai voti presi dai candidati presidenti. “Il quoziente elettorale circoscrizionale – si legge testualmente nella decisione del Tar – non può che conseguire dalle cifre elettorali delle sole liste circoscrizionali. Le cifre delle liste elettorali regionali sono considerate solo per stabilire chi, tra i candidati alla presidenza, ha ottenuto più voti, risultando quindi eletto”. In altre parole: i voti ai presidenti non contano ai fini del riparto dei seggi. Il Tar fu chiarissimo già allora, respingendo un ricorso identico presentato nel 2010 dopo le regionali calabresi.
Il precedente del 2010: ricorso respinto e principio ribadito
La causa del 2010 riguardava le elezioni del Consiglio Regionale della Calabria del 28-29 marzo di quell’anno. Il ricorrente chiedeva che, nel calcolo dei quozienti elettorali circoscrizionali, venissero inclusi anche i voti ottenuti dai candidati presidenti.
Il Tar Calabria (Presidente Giuseppe Romeo, estensore Anna Corrado) rigettò il ricorso definendolo “infondato in punto di diritto”, spiegando che la legge elettorale (art. 15, legge 108/1968) distingue nettamente tra voti di lista e voti al presidente regionale, che non possono essere sommati o confusi. “È evidente – scrive il Collegio – che l’ufficio centrale determina due cifre elettorali distinte, una per le liste provinciali e una per le liste regionali, ciascuna rilevante per fini propri. Ogni indebita commistione o sommatoria tra cifre elettorali di liste di diverso ambito è giuridicamente infondata”. Il principio è rimasto invariato anche dopo le modifiche legislative successive: gli adeguamenti normativi hanno toccato solo le soglie di sbarramento, non le modalità di assegnazione dei seggi.
“Nulla cambia”: i seggi di Pitaro e Rosa sono intoccabili
Per Noi Moderati la sentenza è una pietra tombale sulle polemiche. I due seggi conquistati da Vito Pitaro e Riccardo Rosa sono pienamente legittimi e giuridicamente blindati, perché derivano da un calcolo fondato su voti di lista circoscrizionali, come previsto dalla legge. Ogni diversa interpretazione – sottolinea il partito – “comporterebbe un’alterazione della volontà popolare”, esattamente ciò che il Tar definì “una indebita commistione tra voti di natura diversa”.
“Le regole non sono cambiate, né possono cambiare in corso d’opera – ribadisce Vento –. L’assegnazione dei seggi segue un percorso chiaro, matematico e già validato da una giurisprudenza consolidata. Chi oggi parla di ribaltoni o ricalcoli dovrebbe prima leggere la sentenza del Tar Calabria”.
Il caso è chiuso
In sintesi, la giurisprudenza amministrativa conferma che: il quoziente elettorale circoscrizionale si calcola solo sui voti delle liste; i voti ai presidenti servono unicamente a determinare chi vince la presidenza; ogni tentativo di sommare le due cifre è giuridicamente errato. Di conseguenza, i due seggi di Noi Moderati Calabria restano al sicuro da ogni ipotesi di ricorso. Il caso è chiuso, e a chi tenta di riaprirlo – conclude il comunicato – “basta leggere la sentenza del TAR per capire che certe uscite si sarebbero potute evitare”.