È Lamezia Terme, quarta città della Calabria, al centro della regione, crocevia tra Tirreno e Ionio. Un posto strategico dove, nel 2014, sono iniziati i lavori per un palazzetto dello sport da 14 milioni di euro, con 4.300 posti a sedere, pensato per ospitare sport, concerti e convegni. Doveva essere il volano per la rinascita sportiva e culturale del territorio. Ma oggi, a 11 anni di distanza, la struttura è ancora chiusa. Vergognosamente chiusa.
Una cattedrale nel deserto (vero)
Lo hanno visto tutti, passando dalla Strada dei Due Mari: un gigante architettonico che sembra extraterrestre, una navicella atterrata su un deserto urbanistico. “Una cosa meravigliosa”, dice chi riesce a vederlo solo da fuori. Ma dentro? Silenzio, abbandono, misteri.
Polimeni sul posto: “Vergogna nazionale”
Il conduttore televisivo Lino Polimeni ha visitato il sito e registrato un video di denuncia, diventato virale. Il tono è quello dell’indignazione autentica: “In Cina in 11 anni costruiscono metropoli, autostrade, stadi, ponti e metropolitane. E noi, in Calabria, non siamo riusciti ad aprire un palazzetto!”. Undici anni. Un’intera generazione di ragazzi che avrebbe potuto crescere facendo sport, assistendo a eventi, vivendo la città. Invece: nulla.
Chi ha sbagliato? Chi ci guadagna?
Polimeni pone domande sacrosante: chi ha gestito i lavori? Chi ha rallentato l’apertura?Qual è la ditta? Qual è l’impresa? Dov’è la politica? Il nome dell’ingegnere Grassi emerge come riferimento tecnico, ma è l’intero sistema politico calabrese a essere sotto accusa: assenze, ritardi, complicità.
Quattordici milioni pubblici evaporati nel nulla
Il costo? 14 milioni di euro. Tutti soldi pubblici, soldi dei contribuenti calabresi e italiani, finiti in un’opera che non ha mai ospitato neanche una partita, un concerto, un congresso. Una struttura ferma, un fallimento architettonico, gestionale e morale.
Una vergogna simbolo della Calabria che non funziona
Il palasport di Lamezia Terme è oggi il simbolo di un Sud tradito, dove anche le opere completate restano inutilizzate. Dove la centralità geografica non si traduce mai in centralità politica. E dove anche un’opera finita sembra lunare, distante anni luce dalla realtà.
Lo sport, la qualità, la vita… ma per chi?
“Lo sport, la qualità, la vita“, diceva Polimeni. Ma per chi? Per nessuno, oggi. Perché a Lamezia si vota, si promette, si inaugura, ma non si apre mai nulla. Il palasport resta lì, chiuso. Come la speranza.