La corsa a Palazzo Campanella è finita. E il giorno dopo, tra brindisi e recriminazioni, il conto è salato: più della metà dei consiglieri uscenti non ce l’ha fatta. Dei 28 che si erano ripresentati, 16 sono stati bocciati dagli elettori. Un dato secco e devastante, che racconta molto più dei commenti di circostanza: il 57% dei vecchi consiglieri non ha convinto. Non hanno lasciato il segno, non hanno risposto alle aspettative. Il risultato è una vera e propria rottamazione politica, travestita da rinnovamento.
La maggioranza perde 8 consiglieri su 20: il 40% resta fuori
Neppure il vento favorevole della vittoria di Occhiuto ha salvato tutti i suoi. Su 20 consiglieri uscenti di maggioranza, 8 sono rimasti fuori, segno che il presidente ha voluto (e ottenuto) un cambio profondo nei volti e nelle logiche del potere regionale.
Fuori nomi di peso come Katya Gentile, passata da Forza Italia alla Lega, superata da Orlandino Greco nel Nord; Pietro Molinaro e Sabrina Mannarino di Fratelli d’Italia, tagliati fuori da Brutto e De Francesco. Nel Centro, Michele Comito, Pietro Raso e Antonello Talerico restano ai margini, battuti rispettivamente da Ionà, Ferrari e Polimeni. Nel Sud, il disco rosso tocca anche Caterina Capponi e Giuseppe Gelardi, entrambi fermi sotto quota 3mila voti.
L’opposizione si dissolve: fuori l’80% dei consiglieri
Se per la maggioranza il rinnovamento è “controllato”, nel campo largo è un massacro politico. Su 10 consiglieri uscenti di opposizione, 8 sono stati bocciati: l’80%, una percentuale da disfatta totale. Restano fuori Amalia Bruni, ex candidata governatrice, quinta nel Pd nel Centro; Franco Iacucci, Giovanni Muraca, Raffaele Mammoliti, il notaio vibonese di Avs Antonio Lo Schiavo, i calendiani Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano e Davide Tavernise del Movimento 5 Stelle. Dal naufragio si salva Ernesto Alecci, campione di preferenze con ben oltre 10mila preferenze. Guiderà un’opposizione quasi del tutto rinnovata con all’interno due sindaci dem: Ranuccio (Palmi) e Falcomatà (Reggio Calabria), rispettivamente primo e secondo nella Circoscrizione Sud. E’ evidente che, per il resto, gli elettori hanno voltato le spalle a una opposizione incapace, che in cinque anni non è riuscita a rappresentare un’alternativa credibile.
I volti noti che salutano e le nuove leve che entrano
Anche tra i nomi noti del panorama politico calabrese, piovono bocciature eccellenti: Maria Limardo, ex sindaca di Vibo, la dem Enza Bruno Bossio, l’ex grillina passata a Fratelli d’Italia Dalila Nesci, Anna Maria Stanganelli ed Elisabetta Barbuto che spera in Tridico. Se dovesse tornare a Bruxelles sarebbe ripescata dalla finestra. In sostanza una tornata elettorale che ha riscritto la geografia del potere, aprendo la porta a 18 nuovi consiglieri su 30. Più che un ricambio generazionale, un rinnovamento selettivo.