10 Ottobre 2025
14.1 C
Calabria
Banner Calabria 7

Dietro la vittoria di Occhiuto, la mossa del cavallo studiata a Roma. E adesso? Meno personalismo, più collegialità

Un piano costruito con Meloni e Salvini per blindare la Calabria e rilanciare il centrodestra. Ora si apre la fase due e un nuovo equilibrio tra Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega

Lo avevamo scritto il 31 luglio: dietro le dimissioni di Occhiuto non c’era un cedimento ma una strategia, una mossa d’anticipo studiata a tavolino per disinnescare le inchieste, azzerare i nemici interni e rilanciare la leadership. L’avevamo definita la “mossa del cavallo” e qualcuno ci aveva anche ricamato sopra ironizzando ribattezzandola la “mossa del ronzino”. Oggi quella mossa si è rivelata vincente.

Il presidente uscente ha trionfato con un 57% netto, segnando la sua riconferma e scrivendo una pagina inedita nella storia politica calabrese. Mai un governatore era riuscito a ottenere un secondo mandato consecutivo con un margine così ampio. La “mossa del cavallo” non è stata solo un gesto di rottura, ma un atto di forza controllata: dimettersi per rigenerarsi, per tornare più forte. E alla fine, la scommessa ha pagato.

Un colpo da maestro: dimettersi per vincere

Non è stato un passo indietro, ma un blitz politico. Come abbiamo scritto allora, “una manovra da scacco matto”, costruita con il silenzioso consenso dei vertici del centrodestra. Occhiuto ha rovesciato la narrativa: da presidente sotto pressione a leader che sfida il sistema. Nel video girato tra i cantieri della metropolitana di Catanzaro, il messaggio era chiaro: “Non fuggo, rilancio.” Nessun attacco alla magistratura, ma un affondo contro gli “odiatori professionali” e gli “specialisti della calunnia” che “godono quando la Calabria fallisce”.

La strategia romana

Dietro la scelta di Occhiuto, c’è un disegno politico più ampio. Le dimissioni e la ricandidatura non sono nate a Catanzaro, ma a Roma, in un confronto diretto con Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini. L’obiettivo? Evitare la débâcle elettorale. Con i sondaggi che segnalavano un centrodestra in affanno in Campania, Toscana e Marche, la Calabria diventava il terreno ideale per un rilancio. E così è stato: dopo la vittoria nelle Marche, la conferma di Occhiuto in Calabria porta il punteggio politico a 2-0 nelle elezioni di mid-term, ridando fiato al Governo Meloni e rafforzando la posizione del centrodestra nel Paese. Ecco perché il successo calabrese assume un valore nazionale, offrendo a Palazzo Chigi la narrativa di un esecutivo ancora capace di vincere sul territorio. Non a caso Giorgia Meloni ha parlato a caldo di “vittoria del buongoverno”.

Effetto domino: sinistra spiazzata, campo largo in frantumi

Il centrosinistra, guidato da Pasquale Tridico, non è mai riuscito a entrare davvero in partita. Campagna tardiva, squadra divisa, assenza di radicamento territoriale. Il risultato è stato impietoso: oltre 15 punti di distacco e la conferma di una crisi strutturale del cosiddetto “campo largo”, ormai ridotto a un mosaico di sigle e ambizioni personali.

Il paradosso è che la mossa di Occhiuto – inizialmente letta come un azzardo – ha spiazzato gli avversari e rimescolato le carte interne al suo stesso partito. Con le dimissioni, ha azzerato il cerchio magico e rinnovato la classe dirigente regionale.

Un nuovo consiglio regionale a sua immagine

La vittoria elettorale porta con sé un nuovo Consiglio regionale modellato sull’impronta del presidente. Entrano volti nuovi, molti alla prima esperienza: Succurro a Cosenza, Ferrari a Crotone, Polimeni a Catanzaro. Tutti fedelissimi. È un rinnovamento controllato, un ricambio che consolida Occhiuto e, più in generale, guardando dentro Forza Italia, l’asse Occhiuto-Cannizzaro.

Il nuovo patto con Meloni e Salvini

Il successo elettorale è anche il frutto di un nuovo equilibrio politico. Occhiuto ha imparato la lezione: non più un solo uomo al comando, ma una gestione collegiale del potere. Il patto con Meloni e Salvini è chiaro: condivisione nelle scelte e assessorati di peso a Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Non è un segreto che la vice presidenza andrà quasi certamente a un esponente di primo piano dei meloniani (Montuoro?). Più che ai cerchi magici o alle simpatie bisognerà guardare ai meriti ottenuti sul campo e alle competenze. Non è un caso che tra i riconfermati spicchi il nome di Gianluca Gallo, capace di abbattere il muro delle 30mila preferenze e destinato a mantenere a suon di consensi la guida dell’Agricoltura.

Anche Noi Moderati, grazie alla performance di Vito Pitaro, conquista due seggi, diventando la sorpresa della coalizione. Avrà spazio in giunta con un suo rappresentante. Segnale che la vittoria di Occhiuto non è solo personale, ma il risultato di un centrodestra coeso e strategicamente allineato che vince al centro come sottolineato da Antonio Tajani.

Occhiuto, il leader che ha imparato a vincere due volte

La “mossa del cavallo” è diventata il simbolo di un nuovo modo di fare politica in Calabria: calcolo, rischio e visione. Occhiuto ha dimostrato che si può dimettersi per vincere, liberarsi del fardello del potere per rigenerarsi e tornare più forte. Oggi, con il 57% dei consensi, è il leader indiscusso di una regione che per decenni ha divorato i suoi governatori ma la sfida più grande e difficile è davanti perché adesso non avrà più alibi e sarà chiamato a risolvere i tanti problemi che assillano e affossano la Calabria non da ieri ma da decenni. E mentre il centrosinistra si lecca le ferite, Occhiuto si prepara a entrare nella fase due: trasformare la vittoria politica in governo stabile e condiviso, all’interno di un centrodestra che — almeno per ora — ha ritrovato la bussola.

ARTICOLI CORRELATI

RUBRICHE

La sezione investigativa di C7. Una finestra sui casi più scottanti: dossier, reportage inediti, retroscena giudiziari sulla ‘ndrangheta e sul potere oscuro che muove la Calabria.

Approfondimento critico sulle problematiche calabresi, con denunce sociali, reportage d’impatto e analisi autentiche di eventi.

Rubrica bisettimanale per semplificare concetti di finanza personale, orientando scelte consapevoli.

Analisi politica oggettiva di temi locali, regionali e globali, decodificando strategie, poteri e dinamiche complesse.

Questa sezione si occupa di analisi sul quadro politico regionale, con interviste ai protagonisti della scena pubblica.

Racconti autentici di Calabria, tra tradizioni, personaggi, luoghi, eventi straordinari, per valorizzare cultura e resilienza del territorio.

Rubrica dove si analizzano le tecniche e strategie con focus su Cosenza e Catanzaro, scritta dall’esperto Michele Marturano.