È tutto scritto nel Decreto Dirigenziale n. 6093 del 28 aprile 2025, pubblicato sul Burc n. 87: la Regione Calabria ha partecipato con una collettiva di 102 imprese alla fiera internazionale Tuttofood, in programma dal 5 all’8 maggio 2025 a Milano. Una vetrina importante, certo. Ma la notizia non è questa.
A colpire è il modo in cui si arriva a questa partecipazione. La Regione decide di affidare direttamente, senza alcun bando pubblico, i servizi di allestimento e gestione fieristica alla Universal Marketing srl, società con sede a Roma, incaricata direttamente dagli organizzatori di Tuttofood. Motivazione? “Servizi non fungibili”, dice il decreto. E quindi, secondo il nuovo Codice dei Contratti (D.Lgs. 36/2023), si può procedere in procedura negoziata. In parole povere: si può assegnare il lavoro a chi si vuole, purché ci sia l’alibi giuridico.
Quanto costa la vetrina milanese alla Regione
Il costo complessivo dell’operazione sfiora il milione di euro, se si considera l’Iva: 657.385 euro per i servizi; 40.100,48 euro per eventuali imprevisti; 144.624,70 euro di Iva; 410 euro di contributo Anac per un totale complessivo di 842.520,18 euro. Una cifra importante, interamente coperta dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027, trasferito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze alla Regione Calabria
La Universal Marketing srl, che incassa, è definita “unico soggetto abilitato” a svolgere quei servizi. Ma lo è davvero solo lei? Oppure è la fiera stessa a imporre questo canale esclusivo per la gestione degli spazi?
Le fiere come terreno opaco della spesa pubblica
La partecipazione alle fiere è da anni uno dei settori meno trasparenti della spesa promozionale delle Regioni. Nessuno mette in dubbio l’utilità delle fiere. Ma proprio per questo, andrebbero gestite con bandi chiari, criteri pubblici, evidenze documentate. Invece, si continua a usare la scorciatoia dei “servizi non fungibili” per affidare decine – talvolta centinaia – di migliaia di euro a soggetti scelti senza concorrenza.
Nel caso di Tuttofood 2025, il canale ufficiale è Universal Marketing srl. Ma nessun documento spiega davvero perché quella società debba essere l’unica incaricata di coordinare tutti gli spazi e servizi per la Calabria. Un affidamento per esclusiva dichiarata, più che dimostrata.
E i calabresi? Fieri, ma a loro insaputa
La Regione Calabria porterà 102 aziende alla fiera. Loro ci metteranno i prodotti, la qualità, la passione. Ma tutto il resto – dagli spazi agli arredi, dalle luci alla grafica – sarà deciso altrove, gestito da chi non ha vinto nessuna gara, ma solo ottenuto una delega di comodo. E intanto, la macchina regionale applaude: si celebra la “promozione dell’eccellenza”, si sventolano i fondi europei, si pubblicano decreti pieni di premesse e commi. Ma la sostanza, quella vera, è questa: più di 840mila euro di soldi pubblici spesi senza una gara vera.