19 Maggio 2025
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Il vibonese che cucinava per il Papa: Alessandro Bisogni racconta l’amicizia con Robert Prevost

“L’ho visto poche ore prima del Conclave, non si aspettava di diventare Papa”. Il racconto di Alessandro svela il volto più umano di Papa Leone XIV. Umile, affettuoso e amante della carbonara: così Padre Robert ha conquistato tutti, prima ancora del mondo

C’è un legame speciale tra la Calabria e il nuovo Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost. A raccontarlo è Alessandro Bisogni, vibonese doc, oggi responsabile della reception presso la residenza agostiniana dove soggiornava il futuro Pontefice. Bisogni non è un semplice impiegato: è testimone diretto di momenti intimi e quotidiani di quello che oggi è il Papa della Chiesa Universale. “Padre Robert – così amava farsi chiamare – era una persona semplice, affettuosa, che sapeva ascoltare. L’ho salutato poche ore prima che entrasse in Conclave. Gli feci gli auguri e lui reagì con sorpresa vera: non si aspettava minimamente di essere eletto”.

Il cuoco calabrese del futuro Papa

Prima della reception, Alessandro Bisogni è stato anche responsabile della cucina della Curia Generalizia Agostiniana. E lì, per anni, ha cucinato per Padre Robert. Il racconto di quei pranzi è uno squarcio di umanità quotidiana: “Era un uomo semplice, senza grosse pretese. Amava i piatti tradizionali italiani: carbonara, spaghetti aglio, olio e peperoncino, pasta al pomodoro. Andava matto per la pasta, la adorava, ma sempre con moderazione. Pasti veloci, mai ostentati. Con lui c’era intimità e rispetto. Non era un cardinale, era uno di noi”. Un legame autentico, fatto di gesti semplici e buon cibo, che oggi rivive nel cuore di chi lo ha conosciuto prima del trono di Pietro.

La mensa agostiniana e il Papa che ascoltava tutti

Alla sala mensa, Papa Prevost era una presenza familiare. Nessuna distanza tra lui e il personale: “I suoi pranzi duravano poco. Ma ascoltava con attenzione tutto quello che gli veniva detto. Era gentile con tutti, rispettoso, mai esigente. Con noi aveva un rapporto confidenziale, quasi fraterno”.

Il regalo della Porta Santa: la generosità che non dimentichi

Il legame tra Bisogni e Papa Prevost ha permesso anche un gesto personale che l’autore di questo articolo non dimentica: “Grazie ad Alessandro ho avuto i biglietti per la notte di Natale che mi hanno permesso, con la mia famiglia, di partecipare all’apertura della Porta Santa. Un momento unico, di fede e gratitudine”.

Chicago, mamma Mildred e la Chiesa dell’accoglienza

Il rapporto con il cibo nasce da lontano. A Chicago, dove il giovane Robert cresceva nella casa di mamma Mildred Martínez, cuoca di origini spagnole. La sua cucina era così apprezzata che la casa dei Prevost era frequentata da tanti sacerdoti locali, attratti non solo dalla fede, ma anche dall’ospitalità e dalla tavola. Un’eredità che ha forgiato il carattere e la visione inclusiva di quello che oggi è il Papa del popolo.

“Non cambierà, resterà uno di noi”

Per Bisogni, l’elezione non cancellerà ciò che conta davvero: “Avrà meno tempo, certo. Ma resterà sempre Padre Robert, quello che ti stringe la mano e ti guarda negli occhi. Un uomo buono, vero. Speriamo di rivederlo presto”.

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