Il ministro per lo Sport Andrea Abodi, in visita a Catanzaro, ha annunciato l’estensione del cosiddetto “Modello Caivano” a due territori simbolo del disagio calabrese: San Ferdinando e Rosarno. Interventi che, ha detto, vanno oltre il simbolismo e mirano a ridurre il peso della cronaca negativa, agendo contro l’Antistato attraverso progetti concreti di recupero e coesione sociale.
“Non possiamo limitarci allo sdegno – ha affermato –. Serve riappropriarsi degli spazi, bonificare e dare risposte. Non possiamo aspettare che la cronaca o qualche trasmissione ci ricordi l’abbandono”.
Azioni contro il degrado: rigenerare, includere, rispettare
Il ministro ha sottolineato la necessità di recuperare aree degradate, creare spazi sani, e rispettare le comunità locali, incluse quelle migranti. “Inclusione, ma soprattutto coesione sociale: è questa la chiave per contrastare l’illegalità e costruire territori vivi e partecipati”, ha ribadito.
Tra gli strumenti operativi figura un piano triennale firmato per la prima volta con Regioni, Province e Comuni, che assegna il 28% delle risorse direttamente alle Regioni. “Vogliamo evitare la frammentazione – ha detto Abodi –. Serve un’azione coordinata per ottenere risultati concreti”.
Calabria protagonista del Progetto Rete: in arrivo un nuovo hub
Durante l’incontro, Abodi ha annunciato anche che la Calabria sarà al centro del secondo modulo del Progetto Rete, iniziativa nazionale che coinvolge già sei Regioni e si prepara a essere estesa anche in Abruzzo, Basilicata, Molise, Umbria e Marche.
Con il supporto di Invitalia, è in fase di definizione la sede dell’hub calabrese, che dovrebbe aprire entro la fine del 2025. L’obiettivo è chiaro: creare opportunità concrete per i giovani e per chi vive in territori difficili, anche attraverso la collaborazione con le imprese italiane.
Rosarno e San Ferdinando: due frontiere del riscatto
I due interventi previsti nella Piana di Gioia Tauro si inseriscono in una strategia più ampia del governo per restituire dignità e prospettive alle aree più fragili del Sud Italia. Rosarno e San Ferdinando sono territori spesso associati a degrado, sfruttamento e criminalità organizzata, ma che ora, grazie al “Modello Caivano”, potranno diventare laboratori di legalità e inclusione.